104. Quale insegnamento ci offre la vita nascosta di Gesù a Nazaret?


104. Quale insegnamento ci offre la vita nascosta di Gesù a Nazaret?

(Comp 104) Durante la vita nascosta a Nazaret Gesù rimane nel silenzio di una esistenza ordinaria. Ci permette così di essere in comunione con lui nella santità di una vita quotidiana intessuta di preghiera, di semplicità, di lavoro, di amore familiare. La sua sottomissione a Maria e a Giuseppe, suo padre putativo, è un'immagine della sua obbedienza filiale al Padre. Maria e Giuseppe, con la loro fede, accolgono il Mistero di Gesù, pur non comprendendolo sempre.

“In Sintesi”
(CCC 564) Con la sua sottomissione a Maria e a Giuseppe, come pure con il suo umile lavoro durante i lunghi anni di Nazaret, Gesù ci dà l'esempio della santità nella vita quotidiana della famiglia e del lavoro.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 534) Il ritrovamento di Gesù nel Tempio [Lc 2,41-52] è il solo avvenimento che rompe il silenzio dei Vangeli sugli anni nascosti di Gesù. Gesù vi lascia intravvedere il mistero della sua totale consacrazione a una missione che deriva dalla sua filiazione divina: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc 2,49). Maria e Giuseppe “non compresero” queste parole, ma le accolsero nella fede, e Maria “serbava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51) nel corso degli anni in cui Gesù rimase nascosto nel silenzio di una vita ordinaria.

Per la riflessione
(CCC 533) La vita nascosta di Nazaret permette ad ogni uomo di essere in comunione con Gesù nelle vie più ordinarie della vita quotidiana: Nazaret è la scuola dove si è iniziati a comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo. […] In primo luogo essa ci insegna il silenzio. Oh! se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile e indispensabile del lo spirito […]. Essa ci insegna il modo di vivere in famiglia. Nazaret ci ricordi cos'è la famiglia, cos'è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro e inviolabile […]. Infine impariamo una lezione di lavoro. Oh! dimora di Nazaret, casa del “Figlio del falegname”! Qui soprattutto desideriamo comprendere e celebrare la legge, severa certo, ma redentrice della fatica umana […]. Infine vogliamo salutare gli operai di tutto il mondo e mostrar loro il grande modello, il loro divino fratello [Paolo VI, Omelia nella basilica dell’Annunciazione della beata Vergine Maria a Nazaret (5 gennaio 1964)].

(Prossima domanda: Perché Gesù riceve da Giovanni il «battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (Lc 3,3)?)

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