78. Dopo il primo peccato, che cosa ha fatto Dio?


78. Dopo il primo peccato, che cosa ha fatto Dio?

(Comp 78) Dopo il primo peccato, il mondo è stato inondato di peccati, ma Dio non ha abbandonato l'uomo in potere della morte, ma, al contrario, gli ha predetto in modo misterioso - nel «Protovangelo» (Gn 3,15) - che il male sarebbe stato vinto e l'uomo sollevato dalla caduta. E il primo annuncio del Messia redentore. Perciò la caduta sarà perfino chiamata felice colpa, perché «ha meritato un tale e così grande Redentore» (Liturgia della Veglia pasquale).

“In Sintesi”
(CCC 420) La vittoria sul peccato riportata da Cristo ci ha donato beni migliori di quelli che il peccato ci aveva tolto: “Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Rm 5,20).

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 410) Dopo la caduta, l'uomo non è stato abbandonato da Dio. Al contrario, Dio lo chiama, [Gen 3,9] e gli predice in modo misterioso che il male sarà vinto e che l'uomo sarà sollevato dalla caduta [Gen 3,15]. Questo passo della Genesi è stato chiamato “protovangelo”, poiché è il primo annunzio del Messia redentore, di una lotta tra il serpente e la Donna e della vittoria finale di un discendente di lei. (CCC 411) La Tradizione cristiana vede in questo passo un annunzio del “nuovo Adamo” [1Cor 15,21-22.45], che, con la sua obbedienza “fino alla morte di croce” (Fil 2,8), ripara sovrabbondantemente la disobbedienza di Adamo [Rm 5,19-20]. Inoltre, numerosi Padri e dottori della Chiesa vedono nella Donna annunziata nel “protovangelo” la Madre di Cristo, Maria, come “nuova Eva”. Ella è stata colei che, per prima e in una maniera unica, ha beneficiato della vittoria sul peccato riportata da Cristo: è stata preservata da ogni macchia del peccato originale [Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus: DS 2803] e, durante tutta la sua vita terrena, per una speciale grazia di Dio, non ha commesso alcun peccato [Concilio di Trento: DS 1573].

Per la riflessione
(CCC 412) Ma perché Dio non ha impedito al primo uomo di peccare? San Leone Magno risponde: “L'ineffabile grazia di Cristo ci ha dato beni migliori di quelli di cui l'invidia del demonio ci aveva privati” [San Leone Magno, Sermo, 73, 4: PL 54, 151]. E san Tommaso d'Aquino: “Nulla si oppone al fatto che la natura umana sia stata destinata ad un fine più alto dopo il peccato. Dio permette, infatti, che ci siano i mali per trarre da essi un bene più grande. Da qui il detto di san Paolo: "Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia" (Rm 5,20). Perciò nella benedizione del cero pasquale si dice: "O felice colpa, che ha meritato un tale e così grande Redentore!"” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III, 1, 3, ad 3; le parole qui riportate da san Tommaso vengono cantate nel preconio pasquale dell'Exsultet].

(Prossima domanda: Qual è la Buona Novella per l'uomo?)

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