87. In che modo Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo?


87. In che modo Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo?

(Comp 87) Gesù è inscindibilmente vero Dio e vero uomo, nell'unità della sua Persona divina. Egli, il Figlio di Dio, che è «generato, non creato, della stessa sostanza del Padre», si è fatto vero uomo, nostro fratello, senza con ciò cessare di essere Dio, nostro Signore.

“In Sintesi”
(CCC 464) L'evento unico e del tutto singolare dell'incarnazione del Figlio di Dio non significa che Gesù Cristo sia in parte Dio e in parte uomo, né che sia il risultato di una confusa mescolanza di divino e di umano. Egli si è fatto veramente uomo rimanendo veramente Dio. Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo. La Chiesa nel corso dei primi secoli ha dovuto difendere e chiarire questa verità di fede contro eresie che la falsificavano.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 465) Le prime eresie più che la divinità di Cristo hanno negato la sua vera umanità (docetismo gnostico). Fin dall'epoca apostolica la fede cristiana ha insistito sulla vera Incarnazione del Figlio di Dio “venuto nella carne” [1Gv 4,2-3; 2Gv 7]. Ma nel terzo secolo, la Chiesa ha dovuto affermare contro Paolo di Samosata, in un Concilio riunito ad Antiochia, che Gesù Cristo è Figlio di Dio per natura e non per adozione. Il primo Concilio Ecumenico di Nicea nel 325 professò nel suo Credo che il Figlio di Dio è “generato, non creato, della stessa sostanza (homousios) del Padre” (Simbolo Niceno: DS 125), e condannò Ario, il quale sosteneva che “il Figlio di Dio veniva dal nulla” [Concilio di Nicea I: DS 130] e che sarebbe “di un'altra sostanza o di un'altra essenza rispetto al Padre” (Simbolo Niceno: DS 126). (CCC 466) L'eresia nestoriana vedeva in Cristo una persona umana congiunta alla Persona divina del Figlio di Dio. In contrapposizione ad essa san Cirillo di Alessandria e il terzo Concilio Ecumenico riunito a Efeso nel 431 hanno confessato che “il Verbo, unendo a se stesso ipostaticamente una carne animata da un'anima razionale, […] si fece uomo” [Concilio di Efeso: DS 250]. L'umanità di Cristo non ha altro soggetto che la Persona divina del Figlio di Dio, che l'ha assunta e fatta sua al momento del suo concepimento. Per questo il Concilio di Efeso ha proclamato nel 431 che Maria in tutta verità è divenuta Madre di Dio per il concepimento umano del Figlio di Dio nel suo seno; “Madre di Dio […] non certo perché la natura del Verbo o la sua divinità avesse avuto origine dalla santa Vergine, ma, poiché nacque da lei il santo corpo dotato di anima razionale a cui il Verbo è unito sostanzialmente, si dice che il Verbo è nato secondo la carne” [Concilio di Efeso: DS 251].

Per la riflessione
(CCC 469) La Chiesa così confessa che Gesù è inscindibilmente vero Dio e vero uomo. Egli è veramente il Figlio di Dio che si è fatto uomo, nostro fratello, senza con ciò cessare d'essere Dio, nostro Signore: “Id quod fuit remansit et quod non fuit assumpsit - Rimase quel che era e quel che non era assunse”, canta la liturgia romana [Solennità di Maria SS. Madre di Dio, Antifona al “Benedictus”: Liturgia delle Ore, v. 1; San Leone Magno, Sermo 21, 2-3: PL 54, 192]. E la liturgia di san Giovanni Crisostomo proclama e canta: “O Figlio unigenito e Verbo di Dio, tu, che sei immortale, per la nostra salvezza ti sei degnato d'incarnarti nel seno della santa Madre di Dio e sempre Vergine Maria; tu, che senza mutamento sei diventato uomo e sei stato crocifisso, o Cristo Dio, tu, che con la tua morte hai sconfitto la morte, tu che sei Uno della Santa Trinità, glorificato con il Padre e lo Spirito Santo, salvaci!” [Liturgia delle Ore bizantina, Inno “O Monoghenés: Orologion to mega”].

(Prossima domanda: Che cosa insegna a questo riguardo il Concilio di Calcedonia (anno 451)?)

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