89. Come la Chiesa esprime il Mistero dell'Incarnazione?


89. Come la Chiesa esprime il Mistero dell'Incarnazione?

(Comp 89) Lo esprime affermando che Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo, con due nature, la divina e l'umana, non confuse, ma unite nella Persona del Verbo. Pertanto, nell'umanità di Gesù, tutto - miracoli, sofferenza, morte - dev'essere attribuito alla sua Persona divina che agisce attraverso la natura umana assunta.

“In Sintesi”
(CCC 479) Nel tempo stabilito da Dio, il Figlio unigenito del Padre, la Parola eterna, cioè il Verbo e l'immagine sostanziale del Padre, si è incarnato: senza perdere la natura divina, ha assunto la natura umana.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 468) Dopo il Concilio di Calcedonia, alcuni fecero della natura umana di Cristo una sorta di soggetto personale. Contro costoro, il quinto Concilio Ecumenico, a Costantinopoli, nel 553, ha confessato riguardo a Cristo: vi è “una sola ipostasi [o Persona]..., cioè il Signore nostro Gesù Cristo, uno della Trinità” [Concilio di Costantinopoli II: DS 424]. Tutto, quindi, nell'umanità di Cristo deve essere attribuito alla sua Persona divina come al suo soggetto proprio [cf. già Concilio di Efeso: DS 255] non soltanto i miracoli ma anche le sofferenze [Concilio di Costantinopoli II: DS, 423] e così pure la morte: “Il Signore nostro Gesù Cristo, crocifisso nella sua carne, è vero Dio, Signore della gloria e uno della Santa Trinità” [Concilio di Costantinopoli II: DS 432].

Per la riflessione
(CCC 469) La Chiesa così confessa che Gesù è inscindibilmente vero Dio e vero uomo. Egli è veramente il Figlio di Dio che si è fatto uomo, nostro fratello, senza con ciò cessare d'essere Dio, nostro Signore: “Id quod fuit remansit et quod non fuit assumpsit - Rimase quel che era e quel che non era assunse”, canta la liturgia romana [Solennità di Maria SS. Madre di Dio, Antifona al “Benedictus”: Liturgia delle Ore, v. 1; San Leone Magno, Sermo 21, 2-3: PL 54, 192]. E la liturgia di san Giovanni Crisostomo proclama e canta: “O Figlio unigenito e Verbo di Dio, tu, che sei immortale, per la nostra salvezza ti sei degnato d'incarnarti nel seno della santa Madre di Dio e sempre Vergine Maria; tu, che senza mutamento sei diventato uomo e sei stato crocifisso, o Cristo Dio, tu, che con la tua morte hai sconfitto la morte, tu che sei Uno della Santa Trinità, glorificato con il Padre e lo Spirito Santo, salvaci!” [Liturgia delle Ore bizantina, Inno “O Monoghenés: Orologion to mega”].

(Prossima domanda: Il Figlio di Dio fatto uomo aveva un'anima con una conoscenza umana?)

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