105. Perché Gesù riceve da Giovanni il «battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (Lc 3,3)?


105. Perché Gesù riceve da Giovanni il «battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (Lc 3,3)?

(Comp 105) Per dare inizio alla sua vita pubblica e anticipare il «Battesimo» della sua morte: accetta così, pur essendo senza peccato, di essere annoverato tra i peccatori, lui, «l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29). Il Padre lo proclama suo «Figlio prediletto» (Mt 3,17) e lo Spirito discende su di lui. Il Battesimo di Gesù è la prefigurazione del nostro Battesimo.

“In Sintesi”
(CCC 565) Dall'inizio della sua vita pubblica al momento del suo battesimo, Gesù è il “Servo” totalmente consacrato all'opera redentrice che avrà il compimento nel “battesimo” della sua passione.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 535) L'inizio [Lc 3,23] della vita pubblica di Gesù è il suo battesimo da parte di Giovanni nel Giordano [At 1,22]. Giovanni predicava “un battesimo di conversione per il perdono dei peccati” (Lc 3,3). Una folla di peccatori, pubblicani e soldati [Lc 3,10-14], farisei e sadducei [Mt 3,7] e prostitute[Mt 21,32] vengono a farsi battezzare da lui. “Allora Gesù andò”. Il Battista esita, Gesù insiste: riceve il battesimo. Allora lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, scende su Gesù e “una voce dal cielo” dice: “Questi è il Figlio mio prediletto” (Mt 3,13-17). È la manifestazione (“epifania”) di Gesù come Messia di Israele e Figlio di Dio. (CCC 536) Il battesimo di Gesù è, da parte di lui, l'accettazione e l'inaugurazione della sua missione di Servo sofferente. Egli si lascia annoverare tra i peccatori [Is 53,12]; è già “l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29); già anticipa il “battesimo” della sua morte cruenta [Mc 10,38; Lc 12,50]. Già viene ad adempiere “ogni giustizia” (Mt 3,15), cioè si sottomette totalmente alla volontà del Padre suo: accetta per amore il battesimo di morte per la remissione dei nostri peccati [Mt 26,39]. A tale accettazione risponde la voce del Padre che nel Figlio suo si compiace [Lc 3,22; Is 42,1]. Lo Spirito, che Gesù possiede in pienezza fin dal suo concepimento, si posa e rimane su di lui [Gv 1,32-33; Is 11,2]. Egli ne sarà la sorgente per tutta l'umanità. Al suo battesimo, “si aprirono i cieli” Mt 3,16) che il peccato di Adamo aveva chiuso; e le acque sono santificate dalla discesa di Gesù e dello Spirito, preludio della nuova creazione.

Per la riflessione
(CCC 537) Con il Battesimo, il cristiano è sacramentalmente assimilato a Gesù, il quale con il suo battesimo anticipa la sua morte e la sua risurrezione; il cristiano deve entrare in questo mistero di umile abbassamento e pentimento, discendere nell'acqua con Gesù, per risalire con lui, rinascere dall'acqua e dallo Spirito per diventare, nel Figlio, figlio amato dal Padre e “camminare in una vita nuova” (Rm 6,4): “Scendiamo nella tomba insieme con Cristo per mezzo del Battesimo, in modo da poter anche risorgere insieme con lui; scendiamo con lui per poter anche risalire con lui; risaliamo con lui, per poter anche essere glorificati con lui” [San Gregorio Nazianzeno, Oratio, 40, 9: PG 36, 369]. “Tutto ciò che è avvenuto in Cristo ci fa comprendere che, dopo l'immersione nell'acqua, lo Spirito Santo vola su di noi dall'alto del cielo e che, adottati dalla voce del Padre, diventiamo figli di Dio [Sant'Ilario di Poitiers, In evangelium Matthaei, 2, 6: PL 9, 927].

(Prossima domanda: Che cosa rivelano le tentazioni di Gesù nel deserto?)

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