113. Con quali accuse Gesù è stato condannato?


113. Con quali accuse Gesù è stato condannato?

(Comp 113) Alcuni capi d'Israele accusarono Gesù di agire contro la Legge, contro il tempio di Gerusalemme, e in particolare contro la fede nel Dio unico, perché Egli si proclamava Figlio di Dio. Per questo lo consegnarono a Pilato, perché lo condannasse a morte.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 574) Fin dagli inizi del ministero pubblico di Gesù, alcuni farisei e alcuni sostenitori di Erode, con dei sacerdoti e degli scribi, si sono accordati per farlo morire [Mc 3,6]. Per certe sue azioni, (per la caciata dei demoni Mt 12,24; il perdono dei peccati Mc 2,7; le guarigioni in giorno di sabato Mc 3,1-6; la propria interpretazione dei precetti di purità della Legge Mc 7,14-23; la familiarità con i pubblicani e i pubblici peccatori Mc 2,14-17). Gesù è apparso ad alcuni malintenzionati sospetto di possessione demoniaca [Mc 3,22; Gv 8,48; 10,20]. Lo si è accusato di bestemmia [Mc 2,7; Gv 5,18; 10,33] e di falso profetismo [Gv 7,12; 7,52], crimini religiosi che la Legge puniva con la pena di morte sotto forma di lapidazione [Gv 8,59; 10,31]. (CCC 576) Agli occhi di molti in Israele, Gesù sembra agire contro le istituzioni fondamentali del Popolo eletto: - L'obbedienza alla Legge nell'integralità dei suoi precetti scritti e, per i farisei, nell'interpretazione della tradizione orale; - la centralità del Tempio di Gerusalemme come luogo santo dove Dio abita in un modo privilegiato; - La fede nell'unico Dio del quale nessun uomo può condividere la gloria.

Per la riflessione
(CCC 575) Molte azioni e parole di Gesù sono dunque state un “segno di contraddizione” (Lc 2,34) per le autorità religiose di Gerusalemme, quelle che il Vangelo di san Giovanni spesso chiama “i Giudei” [Gv 1,19; 2,18; 5,10; 7,13; 9,22; 18,12; 19,38; 20,19], ancor più che per il comune popolo di Dio (Gv 7,48-49). Certamente, i suoi rapporti con i farisei non furono esclusivamente polemici. Ci sono dei farisei che lo mettono in guardia in ordine al pericolo che corre [Lc 13,31]. Gesù loda alcuni di loro, come lo scriba di Mc 12,34, e mangia più volte in casa di farisei [Lc 7,36; 14,1]. Gesù conferma dottrine condivise da questa élite religiosa del popolo di Dio: la risurrezione dei morti [Mt 22,23-34; Lc 20,39], le forme di pietà (elemosina, preghiera e digiuno) [Mt 6,2-18], e l'abitudine di rivolgersi a Dio come Padre, la centralità del comandamento dell'amore di Dio e del prossimo [Mc 12,28-34].

(Prossima domanda: Come si è comportato Gesù verso la Legge di Israele?)

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