114. Come si è comportato Gesù verso la Legge di Israele? (I parte)


114. Come si è comportato Gesù verso la Legge di Israele? (I parte)

(Comp 114) Gesù non ha abolito la Legge data da Dio a Mosè sul Sinai, ma l'ha portata a compimento dandone l'interpretazione definitiva. È il Legislatore divino che esegue integralmente questa Legge. Inoltre egli, il Servo fedele, offre con la sua morte espiatrice il solo sacrificio capace di redimere tutte «le colpe commesse dagli uomini sotto la prima Alleanza» (Eb 9,15).

“In Sintesi”
(CCC 592) Gesù non ha abolito la Legge del Sinai, ma l'ha portata a compimento [Mt 5,17-19] con una tale perfezione [Gv 8,46] da rivelarne il senso ultimo [Mt 5,33] e da riscattarne le trasgressioni [Eb 9,15].

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 577) Gesù ha fatto una solenne precisazione all'inizio del Discorso della Montagna, quando ha presentato, alla luce della grazia della Nuova Alleanza, la Legge data da Dio sul Sinai al momento della prima Alleanza: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla Legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli” (Mt 5,17-19). (CCC 579) Il principio dell'integralità dell'osservanza della Legge, non solo nella lettera ma nel suo spirito, era caro ai farisei. Mettendolo in forte risalto per Israele, essi hanno condotto molti ebrei del tempo di Gesù a uno zelo religioso estremo [Rm 10,2]. E questo, se non voleva risolversi in una casistica “ipocrita” [Mt 15,3-7; Lc 11,39-54], non poteva che preparare il popolo a quell'inaudito intervento di Dio che sarà l'osservanza perfetta della Legge da parte dell'unico Giusto al posto di tutti i peccatori [Is 53,11; Eb 9,15].

Per la riflessione
(CCC 578) Gesù, il Messia d'Israele, il più grande quindi nel regno dei cieli, aveva il dovere di osservare la Legge, praticandola nella sua integralità fin nei minimi precetti, secondo le sue stesse parole. Ed è anche il solo che l'abbia potuto fare perfettamente [Gv 8,46]. Gli Ebrei, secondo quanto essi stessi confessano, non hanno mai potuto osservare la Legge nella sua integralità senza trasgredire il più piccolo precetto [Gv 7,19; At 13,38-41; 15,10]. Per questo, ogni anno, alla festa dell'Espiazione, i figli d'Israele chiedono perdono a Dio per le loro trasgressioni della Legge. In realtà, la Legge costituisce un tutto unico e, come ricorda san Giacomo, “chiunque osservi tutta la Legge, ma la trasgredisca in un punto solo, diventa colpevole di tutto” (Gc 2,10) [Gal 3,10; 5,3]. [CONTINUA]

(Continua la domanda: Come si è comportato Gesù verso la Legge di Israele?)

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