151. In che senso la Chiesa è Mistero?


151. In che senso la Chiesa è Mistero?

(Comp 151) La Chiesa è Mistero in quanto nella sua realtà visibile è presente e operante una realtà spirituale, divina, che si scorge unicamente con gli occhi della fede.

“In Sintesi”
(CCC 779) La Chiesa è ad un tempo visibile e spirituale, società gerarchica e corpo mistico di Cristo. È una, formata di un elemento umano e di un elemento divino. Questo è il suo mistero, che solo la fede può accogliere.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 770) La Chiesa è nella storia, ma nello stesso tempo la trascende. È unicamente “con gli occhi della fede” [Catechismo Romano, 1, 10, 20] che si può scorgere nella sua realtà visibile una realtà contemporaneamente spirituale, portatrice di vita divina. (CCC 771) “Cristo, unico mediatore, ha costituito sulla terra la sua Chiesa santa, comunità di fede, di speranza e di carità, come un organismo visibile; incessantemente la sostenta e per essa diffonde su tutti la verità e la grazia”. La Chiesa è ad un tempo: - “la società costituita di organi gerarchici e il Corpo mistico di Cristo; - l'assemblea visibile e la comunità spirituale; - la Chiesa della terra e la Chiesa ormai in possesso dei beni celesti”. Queste dimensioni “formano una sola complessa realtà risultante di un elemento umano e di un elemento divino” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 8]. La Chiesa “ha la caratteristica di essere nello stesso tempo umana e divina, visibile ma dotata di realtà invisibili, fervente nell'azione e dedita alla contemplazione, presente nel mondo e, tuttavia, pellegrina; tutto questo in modo che quanto in lei è umano sia ordinato e subordinato al divino, il visibile all'invisibile, l'azione alla contemplazione, la realtà presente alla città futura verso la quale siamo incamminati” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 2]. “O umiltà! O sublimità! Tabernacolo di Cedar, santuario di Dio; abitazione terrena, celeste reggia; dimora di fango, sala regale; corpo di morte, tempio di luce; infine, rifiuto per i superbi, ma sposa di Cristo! Bruna sei, ma bella, o figlia di Gerusalemme: se anche la fatica e il dolore del lungo esilio ti sfigura, ti adorna tuttavia la bellezza celeste [San Bernardo di Chiaravalle, In Canticum sermo, 27, 7, 14; Opera].

Per la riflessione
(CCC 772) È nella Chiesa che Cristo compie e rivela il suo proprio mistero come il fine del disegno di Dio: “ricapitolare in Cristo tutte le cose” (Ef 1,10). San Paolo chiama “mistero grande” (Ef 5,32) l'unione sponsale di Cristo con la Chiesa. Poiché la Chiesa è unita a Cristo come al suo Sposo [Ef 5,25-27], diventa essa stessa a sua volta mistero [Ef 3,9-11]. Contemplando in essa il mistero, san Paolo scrive: “Cristo in voi, speranza della gloria” (Col 1,27). (CCC 773) Nella Chiesa tale comunione degli uomini con Dio mediante la carità che “non avrà mai fine” (1Cor 13,8) è lo scopo cui tende tutto ciò che in essa è mezzo sacramentale, legato a questo mondo destinato a passare [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 48]. “La sua struttura è completamente ordinata alla santità delle membra di Cristo. E la santità si misura secondo il "grande mistero", nel quale la Sposa risponde col dono dell'amore al dono dello Sposo” [Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mulieris dignitatem, 27]. Maria precede tutti noi sulla via verso la santità che è il mistero della Chiesa in quanto Sposa senza macchia né ruga (Ef 5,27). Per questo motivo “la dimensione mariana della Chiesa precede la sua dimensione petrina” [Mulieris dignitatem, 27].

(Prossima domanda: Che cosa significa che la Chiesa è sacramento universale di salvezza?)

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