156. In che modo la Chiesa è corpo di Cristo?


156. In che modo la Chiesa è corpo di Cristo?

(Comp 156) Per mezzo dello Spirito, Cristo morto e risorto unisce a sé intimamente i suoi fedeli. In tal modo i credenti in Cristo, in quanto stretti a lui soprattutto nell'Eucaristia, sono uniti tra loro nella carità, formando un solo corpo, la Chiesa, la cui unità si realizza nella diversità di membra e di funzioni.

“In Sintesi”
(CCC 805) La Chiesa è il corpo di Cristo. Per mezzo dello Spirito e della sua azione nei sacramenti, soprattutto l'Eucaristia, Cristo, morto e risorto, costituisce la comunità dei credenti come suo corpo. (CCC 806) Nell'unità di questo corpo c'è diversità di membra e di funzioni. Tutte le membra sono legate le une alle altre, particolarmente a quelle che soffrono, che sono povere e perseguitate.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 787) Fin dall'inizio Gesù ha associato i suoi discepoli alla sua vita [Mc 1,16-20; Mc 3,13-19]; ha loro rivelato il Mistero del Regno [Mt 13,10-17]; li ha resi partecipi della sua missione, della sua gioia [Lc 10,17-20] e delle sue sofferenze [Lc 22,28-30]. Gesù parla di una comunione ancora più intima tra sé e coloro che lo seguiranno: “Rimanete in me e io in voi. […] Io sono la vite, voi i tralci” (Gv 15,4-5). Annunzia inoltre una comunione misteriosa e reale tra il suo proprio Corpo e il nostro: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui” (Gv 6,56). (CCC 788) Quando la sua presenza visibile è stata tolta ai discepoli, Gesù non li ha lasciati orfani [Gv 14,18]. Ha promesso di restare con loro sino alla fine dei tempi [Mt 28,20], ha mandato loro il suo Spirito [Gv 20,22; At 2,33]. In un certo senso, la comunione con Gesù è diventata più intensa: “Comunicando infatti il suo Spirito, costituisce misticamente come suo Corpo i suoi fratelli, chiamati da tutte le genti” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7]. (CCC 789) Il paragone della Chiesa con il corpo illumina l'intimo legame tra la Chiesa e Cristo. Essa non è soltanto radunata attorno a lui; è unificata in lui, nel suo corpo. Tre aspetti della Chiesa-corpo di Cristo vanno sottolineati in modo particolare: l'unità di tutte le membra tra di loro in forza della loro unione a Cristo; Cristo Capo del corpo; la Chiesa, Sposa di Cristo.

Per la riflessione
(CCC 790) I credenti che rispondono alla Parola di Dio e diventano membra del Corpo di Cristo, vengono strettamente uniti a Cristo: “In quel Corpo la vita di Cristo si diffonde nei credenti che attraverso i sacramenti vengono uniti in modo arcano ma reale a Cristo che ha sofferto ed è stato glorificato” [Lumen gentium, 7]. Ciò è particolarmente vero del Battesimo, in virtù del quale siamo uniti alla morte e alla risurrezione di Cristo [Rm 6,4-5; 1Cor 12,13], e dell'Eucaristia, mediante la quale “partecipando realmente al Corpo del Signore” “siamo elevati alla comunione con lui e tra di noi” [Lumen gentium, 7]. (CCC 791) L'unità del corpo non elimina la diversità delle membra: “Nell'edificazione del Corpo di Cristo vige la diversità delle membra e delle funzioni. Uno è lo Spirito, il quale per l'utilità della Chiesa distribuisce i suoi vari doni con magnificenza proporzionata alla sua ricchezza e alle necessità dei servizi” [Lumen gentium, 7]. L'unità del Corpo mistico genera e stimola tra i fedeli la carità: “E quindi se un membro soffre, soffrono con esso tutte le altre membra; se un membro è onorato, ne gioiscono con esso tutte le altre membra” [Lumen gentium, 7]. Infine, l'unità del Corpo mistico vince tutte le divisioni umane: “Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è più né giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Gal 3,27-28).

(Prossima domanda: Chi è il capo di questo corpo?)

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