164. Come impegnarsi a favore dell'unità dei cristiani?


164. Come impegnarsi a favore dell'unità dei cristiani?

(Comp 164) Il desiderio di ristabilire l'unione di tutti i cristiani è un dono di Cristo e un appello dello Spirito. Esso riguarda tutta la Chiesa e si attua con la conversione del cuore, la preghiera, la reciproca conoscenza fraterna, il dialogo teologico.

“In Sintesi”
(CCC 866) La Chiesa è una: essa ha un solo Signore, professa una sola fede, nasce da un solo Battesimo, forma un solo Corpo, vivificato da un solo Spirito, in vista di un'unica speranza [Ef 4,3-5], al compimento della quale saranno superate tutte le divisioni.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 820) L'unità, “che Cristo ha donato alla sua Chiesa fin dall'inizio, […] noi crediamo che sussista, senza possibilità di essere perduta, nella Chiesa cattolica e speriamo che crescerà ogni giorno più sino alla fine dei secoli” [Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 4]. Cristo fa sempre alla sua Chiesa il dono dell'unità, ma la Chiesa deve sempre pregare e impegnarsi per custodire, rafforzare e perfezionare l'unità che Cristo vuole per lei. Per questo Gesù stesso ha pregato nell'ora della sua Passione e non cessa di pregare il Padre per l'unità dei suoi discepoli: “… Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21). Il desiderio di ritrovare l'unità di tutti i cristiani è un dono di Cristo e un appello dello Spirito Santo [Unitatis redintegratio, 1]. (CCC 821) Per rispondervi adeguatamente sono necessari: - un rinnovamento permanente della Chiesa in una accresciuta fedeltà alla sua vocazione. Tale rinnovamento è la forza del movimento verso l'unità [Ib., 6]; - la conversione del cuore per “condurre una vita più conforme al Vangelo” [Ib., 7], poiché è l'infedeltà delle membra al dono di Cristo a causare le divisioni; - la preghiera in comune; infatti la “conversione del cuore” e la “santità della vita, insieme con le preghiere private e pubbliche per l'unità dei cristiani, si devono ritenere come l'anima di tutto il movimento ecumenico e si possono giustamente chiamare ecumenismo spirituale” [Ib., 8]; - la reciproca conoscenza fraterna [Ib., 9]; - la formazione ecumenica dei fedeli e specialmente dei sacerdoti [Ib., 10]; - il dialogo tra i teologi e gli incontri tra i cristiani delle differenti Chiese e comunità [Ib., 4; 9; 11]; - la cooperazione tra cristiani nei diversi ambiti del servizio agli uomini [Ib., 12].

Per la riflessione
(CCC 822) La cura di ristabilire l'unione “riguarda tutta la Chiesa, sia i fedeli che i pastori” [Unitatis redintegratio, 5]. Ma bisogna anche essere consapevoli “che questo santo proposito di riconciliare tutti i cristiani nell'unità della Chiesa di Cristo, una e unica, supera le forze e le doti umane”. Perciò riponiamo tutta la nostra speranza “nell'orazione di Cristo per la Chiesa, nell'amore del Padre per noi e nella forza dello Spirito Santo” [Ib., 24].

(Prossima domanda: In che senso la Chiesa è santa?)

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