175. In che cosa consiste la missione degli Apostoli?


175. In che cosa consiste la missione degli Apostoli?

(Comp 175) La parola Apostolo significa inviato. Gesù, l'Inviato del Padre, chiamò a sé dodici fra i suoi discepoli e li costituì come suoi Apostoli, facendo di loro i testimoni scelti della sua risurrezione e le fondamenta della sua Chiesa. Diede loro il mandato di continuare la sua missione, dicendo: «Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi» (Gv 20,21), e promettendo di essere con loro sino alla fine del mondo.

“In Sintesi”
(CCC 869) La Chiesa è apostolica: è costruita su basamenti duraturi: “i dodici Apostoli dell'Agnello” (Ap 21,14); è indistruttibile [Mt 16,18]; è infallibilmente conservata nella verità; Cristo la governa per mezzo di Pietro e degli altri Apostoli, presenti nei loro successori, nel Sommo pontefice e nel Collegio dei Vescovi.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 858) Gesù è l'Inviato del Padre. Fin dall'inizio del suo ministero, “chiamò a sé quelli che egli volle […]. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare” (Mc 3,13-14). Da quel momento, essi saranno i suoi “inviati” [è questo il significato del termine greco “apostoloi”]. In loro Gesù continua la sua missione: “Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi” (Gv 20,21; 13,20; 17,18]. Il loro ministero è quindi la continuazione della sua missione: “Chi accoglie voi, accoglie me”, dice ai Dodici (Mt 10,40; cf. Lc 10,16). (CCC 859) Gesù li unisce alla missione che ha ricevuto dal Padre. Come “il Figlio da sé non può fare nulla” (Gv 5,19.30), ma riceve tutto dal Padre che lo ha inviato, così coloro che Gesù invia non possono fare nulla senza di lui [Gv 15,5], dal quale ricevono il mandato della missione e il potere di compierla. Gli Apostoli di Cristo sanno di essere resi da Dio “ministri adatti di una Nuova Alleanza” (2Cor 3,6), “ministri di Dio” (2Cor 6,4), “ambasciatori per Cristo” (2Cor 5,20), “ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio” (1Cor 4,1).

Per la riflessione
(CCC 860) Nella missione degli Apostoli c'è un aspetto che non può essere trasmesso: essere i testimoni scelti della risurrezione del Signore e le fondamenta della Chiesa. Ma vi è anche un aspetto permanente della loro missione. Cristo ha promesso di rimanere con loro sino alla fine del mondo [Mt 28,20]. La “missione divina, affidata da Cristo agli Apostoli, dovrà durare sino alla fine dei secoli, poiché il Vangelo che essi devono trasmettere è per la Chiesa principio di tutta la sua vita in ogni tempo. Per questo gli Apostoli [...] ebbero cura di costituirsi dei successori” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 20]. (CCC 861) “Perché la missione loro affidata venisse continuata dopo la loro morte, [gli Apostoli] lasciarono quasi in testamento ai loro immediati cooperatori l'incarico di completare e consolidare l'opera da essi incominciata, raccomandando loro di attendere a tutto il gregge, nel quale lo Spirito Santo li aveva posti per pascere la Chiesa di Dio. Essi stabilirono dunque questi uomini e in seguito diedero disposizione che, quando essi fossero morti, altri uomini provati prendessero la successione del loro ministero” [Lumen gentium, 20; San Clemente Romano, Epistula ad Corinthios, 42, 4; 44,2].

(Prossima domanda: Che cos'è la successione apostolica?)

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