181. Perché il ministero ecclesiale ha anche un carattere personale?


181. Perché il ministero ecclesiale ha anche un carattere personale?

(Comp 181) Il ministero ecclesiale ha anche un carattere personale, in quanto, in virtù del Sacramento dell'Ordine, ciascuno è responsabile davanti a Cristo, che lo ha chiamato personalmente, conferendogli la missione.

“In Sintesi”
(CCC 878) Infine è proprio della natura sacramentale del ministero ecclesiale avere un carattere personale. Se i ministri di Cristo agiscono in comunione, agiscono però sempre anche in maniera personale. Ognuno è chiamato personalmente: “Tu seguimi” (Gv 21,22; cf. Mt 4,19.21; Gv 1,43), per essere, nella missione comune, testimone personale, personalmente responsabile davanti a colui che conferisce la missione, agendo “in sua persona” e per delle persone: “Io ti battezzo nel nome del Padre… ”; “Io ti assolvo…”.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 880) Cristo, istituì i Dodici “sotto la forma di un collegio o di un gruppo stabile, del quale mise a capo Pietro, scelto di mezzo a loro” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 19]. “Come san Pietro e gli altri Apostoli costituirono, per istituzione del Signore, un unico collegio apostolico, similmente il Romano Pontefice, Successore di Pietro, e i Vescovi, successori degli Apostoli, sono tra loro uniti” [Lumen gentium, 22].

Per la riflessione
(CCC 879) Pertanto il ministero sacramentale nella Chiesa è un servizio esercitato in nome di Cristo. Esso ha un carattere personale e una forma collegiale. Ciò si verifica sia nei legami tra il Collegio episcopale e il suo capo, il Successore di san Pietro, sia nel rapporto tra la responsabilità pastorale del Vescovo per la sua Chiesa particolare e la sollecitudine di tutto il Collegio episcopale per la Chiesa universale.

(Prossima domanda: Qual è la missione del Papa?)

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