188. Qual è la vocazione dei fedeli laici?


188. Qual è la vocazione dei fedeli laici?

(Comp 188) I fedeli laici hanno come vocazione propria quella di cercare il Regno di Dio, illuminando e ordinando le realtà temporali secondo Dio. Attuano così la chiamata alla santità e all'apostolato, rivolta a tutti i battezzati.

“In Sintesi”
(CCC 940) “I laici, essendo proprio del loro stato che “vivano nel mondo e in mezzo agli affari secolari, sono chiamati da Dio affinché, ripieni di spirito cristiano, a modo di fermento esercitino nel mondo il loro apostolato” [Conc. Ecum. Vat. II, Apostolicam actuositatem, 2].

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 897) “Col nome di laici si intendono qui tutti i fedeli a esclusione dei membri dell'ordine sacro e dello stato religioso riconosciuto dalla Chiesa, i fedeli cioè, che, dopo essere stati incorporati a Cristo col Battesimo e costituiti popolo di Dio, e nella loro misura resi partecipi della funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, per la loro parte compiono, nella Chiesa e nel mondo, la missione propria di tutto il popolo cristiano” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 31]. (CCC 898) “Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio. […] A loro quindi particolarmente spetta di illuminare e ordinare tutte le realtà temporali, alle quali essi sono strettamente legati, in modo che sempre siano fatte secondo Cristo, e crescano e siano di lode al Creatore e al Redentore” [Lumen gentium, 31]. (CCC 899) L'iniziativa dei cristiani laici è particolarmente necessaria quando si tratta di scoprire, di ideare mezzi per permeare delle esigenze della dottrina e della vita cristiana le realtà sociali, politiche ed economiche. Questa iniziativa è un elemento normale della vita della Chiesa: “I fedeli laici si trovano sulla linea più avanzata della vita della Chiesa; grazie a loro, la Chiesa è il principio vitale della società. Per questo essi soprattutto devono avere una coscienza sempre più chiara non soltanto di appartenere alla Chiesa, ma di essere la Chiesa, cioè la comunità dei fedeli sulla terra sotto la guida dell'unico capo, il Papa, e dei Vescovi in comunione con lui. Essi sono la Chiesa” [Pio XII, Discorso ai nuovi Cardinali (20 febbraio 1946); citato da Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 9].

Per la riflessione
(CCC 900) I laici, come tutti i fedeli, in virtù del Battesimo e della Confermazione, ricevono da Dio l'incarico dell'apostolato; pertanto hanno l'obbligo e godono del diritto, individualmente o riuniti in associazioni, di impegnarsi affinché il messaggio divino della salvezza sia conosciuto e accolto da tutti gli uomini e su tutta la terra; tale obbligo è ancora più pressante nei casi in cui solo per mezzo loro gli uomini possono ascoltare il Vangelo e conoscere Cristo. Nelle comunità ecclesiali, la loro azione è così necessaria che, senza di essa, l'apostolato dei Pastori, la maggior parte delle volte, non può raggiungere il suo pieno effetto [Lumen gentium, 33].

(Prossima domanda: Come partecipano i fedeli laici all'ufficio sacerdotale di Cristo?)

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