189. Come partecipano i fedeli laici all'ufficio sacerdotale di Cristo?


189. Come partecipano i fedeli laici all'ufficio sacerdotale di Cristo?

(Comp 189) Essi vi partecipano nell'offrire - quale sacrificio spirituale «gradito a Dio per mezzo di Gesù Cristo» (1 Pt 2,5), soprattutto nell'Eucaristia - la propria vita con tutte le opere, le preghiere e le iniziative apostoliche, la vita familiare e il lavoro giornaliero, le molestie della vita sopportate con pazienza e il sollievo corporale e spirituale. Così, anche i laici, dedicati a Cristo e consacrati dallo Spirito Santo, offrono a Dio il mondo stesso.

“In Sintesi”
(CCC 941) I laici partecipano al sacerdozio di Cristo: sempre più uniti a lui, dispiegano la grazia del Battesimo e della Confermazione in tutte le dimensioni della vita personale, familiare, sociale ed ecclesiale, e realizzano così la chiamata alla santità rivolta a tutti i battezzati.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 901) “I laici, essendo dedicati a Cristo e consacrati dallo Spirito Santo, sono in modo mirabile chiamati e istruiti perché lo Spirito produca in essi frutti sempre più copiosi. Tutte infatti le opere, le preghiere e le iniziative apostoliche, la vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e corporale, se sono compiute nello Spirito, e persino le molestie della vita se sono sopportate con pazienza, diventano “sacrifici spirituali graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo” (1Pt 2,5); e queste cose nella celebrazione dell'Eucaristia sono piissimamente offerte al Padre insieme all'oblazione del Corpo del Signore. Così anche i laici, operando santamente dappertutto come adoratori, consacrano a Dio il mondo stesso” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 34; 10]. (CCC 902) In modo particolare i genitori partecipano all'ufficio di santificazione “conducendo la vita coniugale secondo lo spirito cristiano e attendendo all'educazione cristiana dei figli” [CIC canone 835, § 4].

Per la riflessione
(CCC 903) I laici, se hanno le doti richieste, possono essere assunti stabilmente ai ministeri di lettori e di accoliti [CIC canone 230, § 1]. “Ove lo suggerisca la necessità della Chiesa, in mancanza di ministri, anche i laici, pur senza essere lettori o accoliti, possono supplire alcuni dei loro uffici, cioè esercitare il ministero della parola, presiedere alle preghiere liturgiche, amministrare il Battesimo e distribuire la sacra Comunione, secondo le disposizioni del diritto” [CIC canone 230, § 3].

(Prossima domanda: Come partecipano [i fedeli laici] al suo ufficio profetico?)

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