195. Che cosa significa ancora l'espressione comunione dei santi? (I parte)


195. Che cosa significa ancora l'espressione comunione dei santi? (I parte)

(Comp 195) Tale espressione designa anche la comunione tra le persone sante (sancti), e cioè tra quanti per la grazia sono uniti a Cristo morto e risorto. Alcuni sono pellegrini sulla terra; altri, passati da questa vita, stanno purificando si, aiutati anche dalle nostre preghiere; altri, infine, godono già della gloria di Dio e intercedono per noi. Tutti insieme formano in Cristo una sola famiglia, la Chiesa, a lode e gloria della Trinità,

“In Sintesi”
(CCC 961) Questo termine designa anche la comunione delle “persone sante” (sancti) nel Cristo che è “morto per tutti”, in modo che quanto ognuno fa o soffre in e per Cristo porta frutto per tutti.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 954) I tre stati della Chiesa. “ Fino a che il Signore non verrà nella sua gloria e tutti gli angeli con lui e, distrutta la morte, non gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni dei suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando ‘chiaramente Dio uno e trino, qual è’”: [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 49] “Tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in lui” [Lumen gentium, 49]. (CCC 955) “L'unione quindi di coloro che sono in cammino coi fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, è consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali” [Lumen gentium, 49].

Per la riflessione
(CCC 956) L'intercessione dei santi. “A causa infatti della loro più intima unione con Cristo i beati rinsaldano tutta la Chiesa nella santità […]. Non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra mediante Gesù Cristo, unico Mediatore tra Dio e gli uomini. […] La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine” [Lumen gentium, 49]: “Non piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita” [San Domenico morente ai suoi frati: Relatio iuridica 4 (fra Rodolfo da Faenza), 42: Acta sanctorum, Augustus I, p. 636; cf. Giordano di Sassonia, Vita 4, 69: Acta sanctorum, Augustus I, p. 551]. “Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra” [Santa Teresa di Gesù Bambino, Ultimi colloqui (17 luglio 1897): Opere complete, p. 1028. [CONTINUA]

(Continua la domanda: Che cosa significa ancora l'espressione comunione dei santi?)

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