205. Con la morte, che cosa succede al nostro corpo e alla nostra anima? (III parte) (continuazione)


205. Con la morte, che cosa succede al nostro corpo e alla nostra anima? (III parte) (continuazione)

(Comp 205 ripetizione) Con la morte, separazione dell'anima e del corpo, il corpo cade nella corruzione, mentre l'anima, che è immortale, va incontro al giudizio di Dio e attende di ricongiungersi al corpo quando, al ritorno del Signore, risorgerà trasformato. Comprendere come avverrà la risurrezione supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto.

“In Sintesi”
(CCC 1018) In conseguenza del peccato originale, l'uomo deve subire “la morte corporale, dalla quale sarebbe stato esentato se non avesse peccato” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 18].

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1000) Il «modo con cui avviene la risurrezione» supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto; è accessibile solo nella fede. Ma la nostra partecipazione all’Eucaristia ci fa già pregustare la trasfigurazione del nostro corpo per opera di Cristo: “Come il pane che è frutto della terra, dopo che è stata invocata su di esso la benedizione divina, non è più pane comune, ma Eucaristia, composta di due realtà, una terrena, l’altra celeste, così i nostri corpi che ricevono l’Eucaristia non sono più corruttibili, dal momento che portano in sé il germe della risurrezione” (Sant’Ireneo di Lione, Adversus haereses, 4, 18, 5: PG 7, 1028-1029). (CCC 1001) Quando? Definitivamente «nell’ultimo giorno» (Gv 6, 39-40.44.54; 11, 24); «alla fine del mondo». Infatti, la risurrezione dei morti è intimamente associata alla parusia di Cristo: “Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo” (1 Ts 4,16). (CCC 1002) Se è vero che Cristo ci risusciterà «nell’ultimo giorno», è anche vero che, per un certo aspetto, siamo già risuscitati con Cristo. Infatti, grazie allo Spirito Santo, la vita cristiana, fin d’ora su questa terra, è una partecipazione alla morte e alla risurrezione di Cristo: “Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel Battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti [...]. Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio (Col 2,12; 3,1).

Per la riflessione
(CCC 1003) I credenti, uniti a Cristo mediante il Battesimo, partecipano già realmente alla vita celeste di Cristo risorto [Fil 3,20], ma questa vita rimane «nascosta con Cristo in Dio» (Col 3,3). «Con lui, [Dio] ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli in Cristo Gesù» (Ef 2,6). Nutriti del suo Corpo nell’Eucaristia, apparteniamo già al corpo di Cristo. Quando risusciteremo nell’ultimo giorno “allora” saremo anche noi «manifestati con lui nella gloria» (Col 3,4). (CCC 1004) Nell’attesa di quel giorno, il corpo e l’anima del credente già partecipano alla dignità di essere «in Cristo»; di qui l’esigenza di rispetto verso il proprio corpo, ma anche verso quello degli altri, particolarmente quando soffre: “Il corpo è per il Signore e il Signore è per il corpo. Dio poi che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? [...] Non appartenete a voi stessi [...] Glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1 Cor 6,13-15.19-20). [FINE]

(Prossima domanda: Che cosa significa morire in Cristo Gesù?)

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