208. Che cos'è il giudizio particolare?


208. Che cos'è il giudizio particolare?

(Comp 208) È il giudizio di retribuzione immediata, che ciascuno, fin dalla sua morte, riceve da Dio nella sua anima immortale, in rapporto alla sua fede e alle sue opere. Tale retribuzione consiste nell'accesso alla beatitudine del cielo, immediatamente o dopo un'adeguata purificazione, oppure alla dannazione eterna nell'inferno.

“In Sintesi”
(CCC 1051) Ogni uomo riceve nella sua anima immortale la propria retribuzione eterna fin dalla sua morte, in un giudizio particolare ad opera di Cristo, giudice dei vivi e dei morti.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1022) Ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione [Concilio di Lione II, Professione di fede di Michele Paleologo: DS 856; Concilio di Firenze II, Decretum pro Graecis: DS 1304; Concilio di Trento, Decretum de Purgatorio: DS 1820] o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo [Professione di fede di Michele Paleologo: DS 857; Giovanni XXII, Bolla Ne super his: DS 991; Benedetto XII, Cost. Benedictus Deus: DS 1000-1001; Decretum pro Graecis: DS 1305], oppure si dannerà immediatamente per sempre [Professione di fede di Michele Paleologo: DS 858; Benedictus Deus: DS 1002; Decretum pro Graecis: DS 1306]. “Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore” [San Giovanni della Croce, Avisos y sentencias, 57].

Per la riflessione
(CCC 1021) La morte pone fine alla vita dell'uomo come tempo aperto all'accoglienza o al rifiuto della grazia divina apparsa in Cristo [2Tm 1,9-10]. Il Nuovo Testamento parla del giudizio principalmente nella prospettiva dell'incontro finale con Cristo alla sua seconda venuta, ma afferma anche, a più riprese, l'immediata retribuzione che, dopo la morte, sarà data a ciascuno in rapporto alle sue opere e alla sua fede. La parabola del povero Lazzaro [Lc 16,22] e la parola detta da Cristo in croce al buon ladrone [Lc 23,43] così come altri testi del Nuovo Testamento [2Cor 5,8; Fil 1,23; Eb 9,27; 12,23] parlano di una sorte ultima dell'anima [Mt 16,26] che può essere diversa per le une e per le altre.

(Prossima domanda: Che cosa s'intende per «cielo»?)

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