218. Che cos'è la liturgia?


218. Che cos'è la liturgia?

(Comp 218) La liturgia è la celebrazione del Mistero di Cristo e in particolare del suo Mistero pasquale. In essa, mediante l'esercizio dell'ufficio sacerdotale di Gesù Cristo, con segni si manifesta e si realizza la santificazione degli uomini e viene esercitato dal Corpo mistico di Cristo, cioè dal capo e dalle membra, il culto pubblico dovuto a Dio.

“In Sintesi”
(CCC 1069) Il termine “liturgia” significa originalmente “opera pubblica”, “servizio da parte del/e in favore del popolo”. Nella tradizione cristiana vuole significare che il popolo di Dio partecipa all'“opera di Dio” [Gv 17,4]. Attraverso la liturgia Cristo, nostro Redentore e Sommo Sacerdote, continua nella sua Chiesa, con essa e per mezzo di essa, l'opera della nostra redenzione.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1066) Nel Simbolo della fede, la Chiesa confessa il mistero della Santa Trinità e il “mistero della sua volontà, secondo […] la sua benevolenza” [Ef 1,9] su tutta la creazione: il Padre compie il “mistero della sua volontà” donando il suo Figlio diletto e il suo Santo Spirito per la salvezza del mondo e per la gloria del suo Nome. Questo è il mistero di Cristo [Ef 3,4], rivelato e realizzato nella storia secondo un piano, una “disposizione” sapientemente ordinata che san Paolo chiama “adempimento [oikonomia] del mistero” [Ef 3,9] e che la tradizione patristica chiamerà “l'Economia del Verbo incarnato” o “l'Economia della salvezza”. (CCC 1067) “Quest'opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell'Antico Testamento, è stata compiuta da Cristo Signore, specialmente per mezzo del mistero pasquale della sua beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero col quale "morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha ridato a noi la vita". Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 5]. Per questo, nella liturgia, la Chiesa celebra principalmente il mistero pasquale per mezzo del quale Cristo ha compiuto l'opera della nostra salvezza.

Per la riflessione
(CCC 1068) Questo mistero di Cristo la Chiesa annunzia e celebra nella sua liturgia, affinché i fedeli ne vivano e ne rendano testimonianza nel mondo: “La liturgia, infatti, mediante la quale, massimamente nel divino sacrificio dell'Eucaristia, “si attua l'opera della nostra redenzione”, contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa” [Sacrosanctum concilium, 2]. (CCC 1070) Il termine “liturgia” nel Nuovo Testamento è usato per designare non soltanto la celebrazione del culto divino, [At 13,2; Lc 1,23] ma anche l'annunzio del Vangelo [Rm 15,16; Fil 2,14-17.30] e la carità in atto [Rm 15,27; 2Cor 9,12; Fil 2,25]. In tutti questi casi, si tratta del servizio di Dio e degli uomini. Nella celebrazione liturgica, la Chiesa è serva, a immagine del suo Signore, l'unico “Liturgo” [Eb 8,2.6], poiché partecipa del suo sacerdozio (culto) profetico (annunzio) e regale (servizio della carità): “Giustamente perciò la liturgia è ritenuta quell'esercizio dell'ufficio sacerdotale di Gesù Cristo, mediante il quale con segni sensibili viene significata e, in modo proprio a ciascuno, realizzata la santificazione dell'uomo, e viene esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo, cioè dal Capo e dalle sue membra, il culto pubblico integrale. Perciò ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo Sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun'altra azione della Chiesa ne uguaglia l'efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado” [Sacrosanctum concilium, 7].

(Prossima domanda: Che posto occupa la liturgia nella vita della Chiesa?)

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