228. Qual è la relazione dei Sacramenti con la fede?


228. Qual è la relazione dei Sacramenti con la fede?

(Comp 228) I Sacramenti non solo suppongono la fede, ma con le parole e con gli elementi rituali la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono. Celebrando i Sacramenti, la Chiesa confessa la fede apostolica. Da qui viene l'antico detto: «Lex orandi, lex credendi», cioè la Chiesa crede come prega.

“In Sintesi”
(CCC 1133) Lo Spirito Santo prepara ai sacramenti per mezzo della Parola di Dio e della fede che accoglie la Parola nei cuori ben disposti. Allora, i sacramenti fortificano ed esprimono la fede.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1122) Cristo ha inviato i suoi Apostoli perché “nel suo Nome”, siano “predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati” (Lc 24,47). “Ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). La missione di battezzare, dunque la missione sacramentale, è implicita nella missione di evangelizzare, poiché il sacramento è preparato dalla Parola di Dio e dalla fede, la quale è consenso a questa Parola: “Il Popolo di Dio viene adunato innanzitutto per mezzo della Parola del Dio vivente. […] La predicazione della Parola è necessaria per lo stesso ministero dei sacramenti, trattandosi di sacramenti della fede, la quale nasce e si alimenta con la Parola” [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 4]. (CCC 1123) “I sacramenti sono ordinati alla santificazione degli uomini, all'edificazione del Corpo di Cristo, e, infine, a rendere culto a Dio; in quanto segni, hanno poi anche la funzione di istruire. Non solo suppongono la fede, ma con le parole e gli elementi rituali la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono; perciò vengono chiamati sacramenti della fede” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 59].

Per la riflessione
(CCC 1124) La fede della Chiesa precede la fede del credente, che è invitato ad aderirvi. Quando la Chiesa celebra i sacramenti, confessa la fede ricevuta dagli Apostoli. Da qui l'antico adagio: “Lex orandi, lex credendi” (Oppure: “Legem credendi lex statuat supplicandi”, secondo Prospero di Aquitania [secolo quinto], Indiculus, c. 8: DS 246; PL 51, 209). La legge della preghiera è la legge della fede, la Chiesa crede come prega. La liturgia è un elemento costitutivo della santa e vivente Tradizione [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 8]. (CCC 1125) Per questo motivo nessun rito sacramentale può essere modificato o manipolato dal ministro o dalla comunità a loro piacimento. Neppure l'autorità suprema nella Chiesa può cambiare la liturgia a sua discrezione, ma unicamente nell'obbedienza della fede e nel religioso rispetto del mistero della liturgia. (CCC 1126) Inoltre, poiché i sacramenti esprimono e sviluppano la comunione di fede nella Chiesa, la lex orandi è uno dei criteri essenziali del dialogo che cerca di ricomporre l'unità dei cristiani [Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 2; 15].

(Prossima domanda: Perché i Sacramenti sono efficaci?)

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