239. Con quali criteri il canto e la musica hanno una loro funzione nella celebrazione liturgica?


239. Con quali criteri il canto e la musica hanno una loro funzione nella celebrazione liturgica?
(Comp 239) Poiché il canto e la musica sono strettamente connessi con l'azione liturgica, essi devono rispettare i seguenti criteri: la conformità alla dottrina cattolica dei testi, presi di preferenza dalla Scrittura e dalle fonti liturgiche; la bellezza espressiva della preghiera; la qualità della musica; la partecipazione dell'assemblea; la ricchezza culturale del Popolo di Dio e il carattere sacro e solenne della celebrazione. «Chi canta prega due volte» (sant'Agostino).

“In Sintesi”
(CCC 1191) Il canto e la musica sono strettamente connessi con l'azione liturgica. I criteri della loro valida utilizzazione sono: la bellezza espressiva della preghiera, la partecipazione unanime dell'assemblea e il carattere sacro della celebrazione.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1156) “La tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un tesoro di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell'arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrale della liturgia solenne” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 112]. La composizione e il canto dei salmi ispirati, frequentemente accompagnati da strumenti musicali, sono già strettamente legati alle celebrazioni liturgiche dell'Antica Alleanza. La Chiesa continua e sviluppa questa tradizione: “Intrattenetevi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore” (Ef 5,19) [Col 3,16-17]. “Chi canta prega due volte” [Sant'Agostino, Enarratio in Psalmum 72, 1: PL 36, 614]. (CCC 1158) L'armonia dei segni (canto, musica, parole e azioni) è qui tanto più significativa e feconda quanto più si esprime nella ricchezza culturale propria del popolo di Dio che celebra [Sacrosanctum concilium, 119]. Per questo “si promuova con impegno il canto popolare religioso, in modo che nei pii e sacri esercizi, e nelle stesse azioni liturgiche”, secondo le norme della Chiesa, “possano risuonare le voci dei fedeli” [Sacrosanctum concilium, 118]. Tuttavia, “i testi destinati al canto sacro siano conformi alla dottrina cattolica, anzi siano presi di preferenza dalla Sacra Scrittura e dalle fonti liturgiche” [Ib., 121].

Per la riflessione
(CCC 1157) Il canto e la musica svolgono la loro funzione di segni in una maniera tanto più significativa “quanto più sono strettamente uniti all'azione liturgica” [Sacrosanctum concilium, 112], secondo tre criteri principali: la bellezza espressiva della preghiera, l'unanime partecipazione dell'assemblea nei momenti previsti e il carattere solenne della celebrazione. In questo modo essi partecipano alla finalità delle parole e delle azioni liturgiche: la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli [Sacrosanctum concilium, 112]: “Quante lacrime versate ascoltando gli accenti dei tuoi inni e cantici, che risuonavano dolcemente nella tua Chiesa! Una commozione violenta: quegli accenti fluivano nelle mie orecchie e distillavano nel mio cuore la verità, eccitandovi un caldo sentimento di pietà. Le lacrime che scorrevano mi facevano bene [Sant'Agostino, Confessiones, 9, 6, 14: PL 32, 769-770].

(Prossima domanda: Qual è la finalità delle sacre immagini?)

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