249. Nella liturgia, tutto è immutabile?


249. Nella liturgia, tutto è immutabile?

(Comp 249) Nella liturgia, segnatamente in quella dei sacramenti, ci sono elementi immutabili perché di istituzione divina, di cui la Chiesa è fedele custode. Ci sono poi elementi suscettibili di cambiamento, che essa ha il potere, e talvolta anche il dovere, di adattare alle culture dei diversi popoli.

“In Sintesi”
(CCC 1207) E' opportuno che la celebrazione della liturgia tenda ad esprimersi nella cultura del popolo in cui la Chiesa è inserita, senza tuttavia sottomettersi ad essa. D'altra parte, la liturgia stessa genera e plasma le culture.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1205) “Nella liturgia, e segnatamente in quella dei sacramenti, c'è una parte immutabile, perché di istituzione divina, di cui la Chiesa è custode, e ci sono parti suscettibili di cambiamento, che essa ha il potere, e talvolta anche il dovere, di adattare alle culture dei popoli recentemente evangelizzati” [Giovanni Paolo II, Lett. ap. Vicesimus quintus annus, 16; Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 21].

Per la riflessione
(CCC 1206) “La diversità liturgica può essere fonte di arricchimento, ma può anche provocare tensioni, reciproche incomprensioni e persino scismi. In questo campo è chiaro che la diversità non deve nuocere all'unità. Essa non può esprimersi che nella fedeltà alla fede comune, ai segni sacramentali, che la Chiesa ha ricevuto da Cristo, e alla comunione gerarchica. L'adattamento alle culture esige anche una conversione del cuore e, se è necessario, anche rotture con abitudini ancestrali incompatibili con la fede cattolica” [Vicesimus quintus annus, 16].

(Prossima domanda: Come si distinguono i Sacramenti della Chiesa?)

Post più popolari