278. Chi è il ministro della celebrazione dell'Eucaristia?


278. Chi è il ministro della celebrazione dell'Eucaristia?

(Comp 278) È il sacerdote (Vescovo o presbitero), validamente ordinato, che agisce nella Persona di Cristo Capo e a nome della Chiesa.

“In Sintesi”
(CCC 1411) Soltanto i sacerdoti validamente ordinati possono presiedere l'Eucaristia e consacrare il pane e il vino perché diventino il Corpo e il Sangue del Signore.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1348) Tutti si riuniscono. I cristiani accorrono in uno stesso luogo per l'assemblea eucaristica. Li precede Cristo stesso, che è il protagonista principale dell'Eucaristia. E' il grande sacerdote della Nuova Alleanza. E' lui stesso che presiede in modo invisibile ogni celebrazione eucaristica. Proprio in quanto lo rappresenta, il vescovo o il presbitero (agendo “in persona Christi capitis” - nella persona di Cristo Capo) presiede l'assemblea, prende la parola dopo le letture, riceve le offerte e proclama la preghiera eucaristica. Tutti hanno la loro parte attiva nella celebrazione, ciascuno a suo modo: i lettori, coloro che presentano le offerte, coloro che distribuiscono la Comunione, e il popolo intero che manifesta la propria partecipazione attraverso l'Amen. (CCC 1140) E' tutta la comunità, il corpo di Cristo unito al suo Capo, che celebra. “Le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa, che è "sacramento di unità", cioè popolo santo radunato e ordinato sotto la guida dei Vescovi. Perciò [tali azioni] appartengono all'intero corpo della Chiesa, lo manifestano e lo implicano; i singoli membri poi vi sono interessati in diverso modo, secondo la diversità degli stati, degli uffici e dell'attuale partecipazione” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 26]. Per questo “ogni volta che i riti comportano, secondo la particolare natura di ciascuno, una celebrazione comunitaria con la presenza e la partecipazione attiva dei fedeli, si inculchi che questa è da preferirsi, per quanto è possibile, alla celebrazione individuale e quasi privata degli stessi” [Sacrosanctum concilium, 27].

Per la riflessione
(CCC 1141) L'assemblea che celebra è la comunità dei battezzati i quali, “per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo, vengono consacrati a formare una dimora spirituale e un sacerdozio santo, e poter così offrire in un sacrificio spirituale tutte le attività umane del cristiano” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 10]. Il “sacerdozio comune” è quello di Cristo, unico Sacerdote, partecipato da tutte le sue membra [Lumen gentium, 10; 34; Presbyterorum ordinis, 2]: “La Madre Chiesa desidera ardentemente che tutti i fedeli vengano guidati a quella piena, consapevole e attiva partecipazione delle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia e alla quale il popolo cristiano, “stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato” (1Pt 2,9.4-5), ha diritto e dovere in forza del Battesimo [Sacrosanctum concilium, 14]. (CCC 1142) Ma “le membra non hanno tutte la stessa funzione” (Rm 12,4). Alcuni sono chiamati da Dio, nella Chiesa e dalla Chiesa, ad un servizio speciale della comunità. Questi servitori sono scelti e consacrati mediante il sacramento dell'Ordine, con il quale lo Spirito Santo li rende idonei ad operare nella persona di Cristo-Capo per il servizio di tutte le membra della Chiesa [Presbyterorum ordinis, 2; 15]. Il ministro ordinato è come “l'icona” di Cristo Sacerdote. Poiché il sacramento della Chiesa si manifesta pienamente nell'Eucaristia, è soprattutto nel presiedere l'Eucaristia che si manifesta il ministero del Vescovo e, in comunione con lui, quello dei presbiteri e dei diaconi.

(Prossima domanda: Quali sono gli elementi essenziali e necessari per realizzare l'Eucaristia?)

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