287. Perché l'Eucaristia è il banchetto pasquale? (II parte) (continuazione)


287. Perché l'Eucaristia è il banchetto pasquale? (II parte) (continuazione)
(Comp 287 ripetizione) L'Eucaristia è il banchetto pasquale, in quanto Cristo, realizzando sacramentalmente la sua Pasqua, ci dona il suo Corpo e il suo Sangue, offerti come cibo e bevanda, e ci unisce a sé e tra di noi nel suo sacrificio.

“In Sintesi”
(CCC 1406) Gesù dice: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno [...] Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue ha la vita eterna […] dimora in me e io in lui” (Gv 6,51; 6,54; 6,56).

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1391) La Comunione accresce la nostra unione a Cristo. Ricevere l'Eucaristia nella Comunione reca come frutto principale l'unione intima con Cristo Gesù. Il Signore infatti dice: “Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue dimora in me e io in lui” (Gv 6,56). La vita in Cristo ha il suo fondamento nel banchetto eucaristico: “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me” (Gv 6,57). Quando, nelle feste del Signore, i fedeli ricevono il Corpo del Figlio, essi annunziano gli uni agli altri la Buona Notizia che è donata la caparra della vita, come quando l'angelo disse a Maria [di Magdala]: “Cristo è risorto!”. Ecco infatti che già ora la vita e la risurrezione sono elargite a colui che riceve Cristo [Fanqîth, Breviario secondo il rito della Chiesa Antiochena dei Siri, v. I, p. 237a-b]. (CCC 1392) Ciò che l'alimento materiale produce nella nostra vita fisica, la Comunione lo realizza in modo mirabile nella nostra vita spirituale. La Comunione alla Carne del Cristo risorto, “vivificata dallo Spirito Santo e vivificante” [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 5], conserva, accresce e rinnova la vita di grazia ricevuta nel Battesimo. La crescita della vita cristiana richiede di essere alimentata dalla Comunione eucaristica, pane del nostro pellegrinaggio, fino al momento della morte, quando ci sarà dato come viatico.

Per la riflessione
(CCC 1393) La Comunione ci separa dal peccato. Il Corpo di Cristo che riceviamo nella Comunione è “dato per noi”, e il Sangue che beviamo, è “sparso per molti in remissione dei peccati”. Perciò l'Eucaristia non può unirci a Cristo senza purificarci, nello stesso tempo, dai peccati commessi e preservarci da quelli futuri: “Ogni volta che lo riceviamo, annunziamo la morte del Signore” [1Cor 11,26]. Se annunziamo la morte, annunziamo la remissione dei peccati. Se, ogni volta che il suo Sangue viene sparso, viene sparso per la remissione dei peccati, devo riceverlo sempre, perché sempre mi rimetta i peccati. Io che pecco sempre, devo sempre disporre della medicina [Sant'Ambrogio, De sacramentis, 4, 28: PL 16, 446]. [CONTINUA]

(Continua la domanda: Perché l'Eucaristia è il banchetto pasquale?)

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