290. Quando si deve fare la santa Comunione?


290. Quando si deve fare la santa Comunione?

(Comp 290) La Chiesa raccomanda ai fedeli che partecipano alla santa Messa di ricevere con le dovute disposizioni anche la santa Comunione, prescrivendone l'obbligo almeno a Pasqua.

“In Sintesi”
(CCC 1417) La Chiesa raccomanda vivamente ai fedeli di ricevere la santa Comunione quando partecipano alla celebrazione dell'Eucaristia; ne fa loro obbligo almeno una volta all'anno.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1389) La Chiesa fa obbligo ai fedeli di “partecipare alla divina liturgia la domenica e le feste” [Conc. Ecum. Vat. II, Ecclesiarum Orientalium, 15] e di ricevere almeno una volta all'anno l'Eucaristia, possibilmente nel tempo pasquale, (CIC canone 920] preparati dal sacramento della Riconciliazione. La Chiesa tuttavia raccomanda vivamente ai fedeli di ricevere la santa Eucaristia la domenica e i giorni festivi, o ancora più spesso, anche tutti i giorni.

Per la riflessione
(CCC 2837) “Quotidiano”. Questa parola, “épioùsios”, non è usata in nessun altro passo del Nuovo Testamento. Intesa nel suo significato temporale, è una ripresa pedagogica di “oggi” [Es 16,19-21], per confermarci in una confidenza “senza riserve”. Intesa in senso qualitativo, significa il necessario per la vita e, in senso lato, ogni bene sufficiente per il sostentamento [1Tm 6,8]. Presa alla lettera (épioùsios: “sovra-sostanziale”), la parola indica direttamente il Pane di Vita, il Corpo di Cristo, “farmaco d'immortalità” [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Ephesios, 20, 2] senza il quale non abbiamo in noi la vita [Gv 6,53-56]. Infine, legato al precedente, è evidente il senso celeste: “questo Giorno” è quello del Signore, quello del Banchetto del Regno, anticipato nell'Eucaristia, che è già pregustazione del Regno che viene. Per questo è bene che la liturgia eucaristica sia celebrata “ogni giorno”. “L'Eucaristia è il nostro pane quotidiano […]. La virtù propria di questo nutrimento è quella di produrre l'unità, affinché, resi corpo di Cristo, divenuti sue membra, siamo ciò che riceviamo […], ma anche le letture che ascoltate ogni giorno in chiesa sono pane quotidiano, e l'ascoltare e recitare inni è pane quotidiano. Questi sono i sostegni necessari al nostro pellegrinaggio terreno” [Sant'Agostino, Sermo 57, 7, 7: PL 38, 389-390]. Il Padre del cielo ci esorta a chiedere come bambini del cielo il Pane del cielo [Gv 6,51]. Cristo “egli stesso è il pane che, seminato nella Vergine, lievitato nella carne, impastato nella passione, cotto nel forno del sepolcro, conservato nella chiesa, portato sugli altari, somministra ogni giorno ai fedeli un alimento celeste” [San Pietro Crisologo, Sermo 67, 7: PL 52, 402].

(Prossima domanda: Che cosa si richiede per ricevere la santa Comunione?)

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