310. Quali sono gli effetti di questo Sacramento?


310. Quali sono gli effetti di questo Sacramento?

(Comp 310) Gli effetti del Sacramento della Penitenza sono: la riconciliazione con Dio e quindi il perdono dei peccati; la riconciliazione con la Chiesa; il recupero, se perduto, dello stato di grazia; la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali e, almeno in parte, delle pene temporali che sono conseguenze del peccato; la pace e la serenità della coscienza, e la consolazione dello spirito; l'accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano.

“In Sintesi”
(CCC 1496) Gli effetti spirituali del sacramento della Penitenza sono: - la riconciliazione con Dio mediante la quale il penitente ricupera la grazia; - la riconciliazione con la Chiesa; - la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali; - la remissione, almeno in parte, delle pene temporali, conseguenze del peccato; - la pace e la serenità della coscienza, e la consolazione spirituale; - l'accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1469) Questo sacramento ci riconcilia con la Chiesa. Il peccato incrina o infrange la comunione fraterna. Il sacramento della Penitenza la ripara o la restaura. In questo senso, non guarisce soltanto colui che viene ristabilito nella comunione ecclesiale, ma ha pure un effetto vivificante sulla vita della Chiesa che ha sofferto a causa del peccato di uno dei suoi membri [1Cor 12,26]. Ristabilito o rinsaldato nella comunione dei santi, il peccatore viene fortificato dallo scambio dei beni spirituali tra tutte le membra vive del corpo di Cristo, siano esse ancora nella condizione di pellegrini o siano già nella patria celeste [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 48-50]. “Bisogna aggiungere che tale riconciliazione con Dio ha come conseguenza, per così dire, altre riconciliazioni, che rimediano ad altrettante rotture, causate dal peccato: il penitente perdonato si riconcilia con se stesso nel fondo più intimo del proprio essere, in cui ricupera la propria verità interiore; si riconcilia con i fratelli, da lui in qualche modo offesi e lesi; si riconcilia con la Chiesa, si riconcilia con tutto il creato [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Reconciliatio et paenitentia, 31].

Per la riflessione
(CCC 1468) “Tutto il valore della penitenza consiste nel restituirci alla grazia di Dio stringendoci a lui in intima e grande amicizia” [Catechismo Romano, 2, 5, 18]. Il fine e l'effetto di questo sacramento sono dunque la riconciliazione con Dio. In coloro che ricevono il sacramento della Penitenza con cuore contrito e in una disposizione religiosa, ne conseguono “la pace e la serenità della coscienza insieme a una vivissima consolazione dello spirito” [Concilio di Trento: DS 1674]. Infatti, il sacramento della riconciliazione con Dio opera una autentica “risurrezione spirituale”, restituisce la dignità e i beni della vita dei figli di Dio, di cui il più prezioso è l'amicizia di Dio [Lc 15,32]. (CCC 1470) In questo sacramento, il peccatore, rimettendosi al giudizio misericordioso di Dio, anticipa in un certo modo il giudizio al quale sarà sottoposto al termine di questa vita terrena. E' infatti ora, in questa vita, che ci è offerta la possibilità di scegliere tra la vita e la morte, ed è soltanto attraverso il cammino della conversione che possiamo entrare nel regno di Dio, dal quale il peccato grave esclude [1Cor 5,11; Gal 5,19-21; Ap 22,15]. Convertendosi a Cristo mediante la penitenza e la fede, il peccatore passa dalla morte alla vita “e non va incontro al giudizio” (Gv 5,24 ).

(Prossima domanda: In alcuni casi si può celebrare questo Sacramento con la confessione generica e l'assoluzione collettiva?)

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