313. Come è vissuta la malattia nell'Antico Testamento?


313. Come è vissuta la malattia nell'Antico Testamento?

(Comp 313) Nell' Antico Testamento l'uomo durante la malattia sperimenta il proprio limite, e nello stesso tempo percepisce che la malattia è legata, in modo misterioso, al peccato. I profeti hanno intuito che essa poteva avere anche un valore redentivo per i peccati propri e altrui. Così la malattia era vissuta di fronte a Dio, dal quale l'uomo implorava la guarigione.

“In Sintesi”
(CCC 1526) “Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati”(Gc 5,14-15 ).

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1502) L'uomo dell'Antico Testamento vive la malattia di fronte a Dio. E' davanti a Dio che egli versa le sue lacrime sulla propria malattia [Sal 38 ]; è da lui, il Signore della vita e della morte, che egli implora la guarigione [Sal 6,3; Is 38 ]. La malattia diventa cammino di conversione [Sal 38,5; 39,9; Sal 38,12] e il perdono di Dio dà inizio alla guarigione [Sal 32,5; 107,20; Mc 2,5-12 ]. Israele sperimenta che la malattia è legata, in un modo misterioso, al peccato e al male, e che la fedeltà a Dio, secondo la sua Legge, ridona la vita: “perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!” (Es 15,26). Il profeta intuisce che la sofferenza può anche avere un valore redentivo per i peccati altrui [Is 53,11]. Infine Isaia annuncia che Dio farà sorgere per Sion un tempo in cui perdonerà ogni colpa e guarirà ogni malattia [Is 33,24 ].

Per la riflessione
(CCC 1500 La malattia e la sofferenza sono sempre state tra i problemi più gravi che mettono alla prova la vita umana. Nella malattia l'uomo fa l'esperienza della propria impotenza, dei propri limiti e della propria finitezza. Ogni malattia può farci intravvedere la morte. (CCC 1501) La malattia può condurre all'angoscia, al ripiegamento su di sé, talvolta persino alla disperazione e alla ribellione contro Dio. Ma essa può anche rendere la persona più matura, aiutarla a discernere nella propria vita ciò che non è essenziale per volgersi verso ciò che lo è. Molto spesso la malattia provoca una ricerca di Dio, un ritorno a lui. (CCC 1499) “Con la sacra unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11].

(Prossima domanda: Quale significato ha la compassione di Gesù verso gli ammalati?)

Post più popolari