319. Quali sono gli effetti di questo Sacramento?


319. Quali sono gli effetti di questo Sacramento?

(Comp 319) Esso conferisce una grazia particolare, che unisce più intimamente il malato alla Passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa, donandogli conforto, pace, coraggio, e anche il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto confessarsi. Questo Sacramento consente talvolta, se Dio lo vuole, anche il recupero della salute fisica. In ogni caso, questa Unzione prepara il malato al passaggio nella Casa del Padre.

“In Sintesi”

(CCC 1532) La grazia speciale del sacramento dell'Unzione degli infermi ha come effetti: - l'unione del malato alla passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa; - il conforto, la pace e il coraggio per sopportare cristianamente le sofferenze della malattia o della vecchiaia; - il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto ottenerlo con il sacramento della Penitenza; - il recupero della salute, se ciò giova alla salvezza spirituale; - la preparazione al passaggio alla vita eterna.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1520) Un dono particolare dello Spirito Santo. La grazia fondamentale di questo sacramento è una grazia di conforto, di pace e di coraggio per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia. Questa grazia è un dono dello Spirito Santo che rinnova la fiducia e la fede in Dio e fortifica contro le tentazioni del maligno, cioè contro la tentazione di scoraggiamento e di angoscia di fronte alla morte [Eb 2,15]. Questa assistenza del Signore attraverso la forza del suo Spirito vuole portare il malato alla guarigione dell'anima, ma anche a quella del corpo, se tale è la volontà di Dio [Concilio di Firenze: DS 1325]. Inoltre, “se ha commesso peccati, gli saranno perdonati” (Gc 5,15; cf Concilio di Trento: DS 1717]. (CCC 1521) L'unione alla passione di Cristo. Per la grazia di questo sacramento il malato riceve la forza e il dono di unirsi più intimamente alla passione di Cristo: egli viene in certo qual modo consacrato per portare frutto mediante la configurazione alla passione redentrice del Salvatore. La sofferenza, conseguenza del peccato originale, riceve un senso nuovo: diviene partecipazione all'opera salvifica di Gesù.

Per la riflessione

(CCC 1522) Una grazia ecclesiale. I malati che ricevono questo sacramento, unendosi “spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo”, contribuiscono “al bene del popolo di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11]. Celebrando questo sacramento, la Chiesa, nella comunione dei santi, intercede per il bene del malato. E l'infermo, a sua volta, per la grazia di questo sacramento, contribuisce alla santificazione della Chiesa e al bene di tutti gli uomini per i quali la Chiesa soffre e si offre, per mezzo di Cristo, a Dio Padre. (CCC 1523) Una preparazione all'ultimo passaggio. Se il sacramento dell'Unzione degli infermi è conferito a tutti coloro che soffrono di malattie e di infermità gravi, a maggior ragione è dato a coloro che stanno per uscire da questa vita (“in exitu vitae constituti”) [Concilio di Trento: DS 1698], per cui lo si è anche chiamato “sacramentum exeuntium” (Ibid.). L'Unzione degli infermi porta a compimento la nostra conformazione alla morte e alla risurrezione di Cristo, iniziata dal Battesimo. Essa completa le sante unzioni che segnano tutta la vita cristiana; quella del Battesimo aveva suggellato in noi la vita nuova; quella della Confermazione ci aveva fortificati per il combattimento di questa vita. Quest'ultima unzione munisce la fine della nostra esistenza terrena come di un solido baluardo in vista delle ultime lotte prima dell'ingresso nella Casa del Padre [Concilio di Trento: DS 1694].


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