343. Come si celebra il Sacramento del Matrimonio?


343. Come si celebra il Sacramento del Matrimonio?

(Comp 343) Poiché il Matrimonio stabilisce i coniugi in uno stato pubblico di vita nella Chiesa, la sua celebrazione liturgica è pubblica, alla presenza del sacerdote (o del testimone qualificato della Chiesa) e degli altri testimoni.

“In Sintesi”

(CCC 1662) Il matrimonio si fonda sul consenso dei contraenti, cioè sulla volontà di donarsi mutuamente e definitivamente, allo scopo di vivere un'alleanza d'amore fedele e fecondo. (CCC 1663) Poiché il matrimonio stabilisce i coniugi in uno stato pubblico di vita nella Chiesa, è opportuno che la sua celebrazione sia pubblica, inserita in una celebrazione liturgica, alla presenza del sacerdote (o del testimone qualificato della Chiesa), dei testimoni e dell'assemblea dei fedeli.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1621) Nel rito latino, la celebrazione del Matrimonio tra due fedeli cattolici ha luogo normalmente durante la Santa Messa, a motivo del legame di tutti i sacramenti con il Mistero pasquale di Cristo [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 61]. Nell'Eucaristia si realizza il memoriale della Nuova Alleanza, nella quale Cristo si è unito per sempre alla Chiesa, sua diletta Sposa per la quale ha dato se stesso [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 6]. E' dunque conveniente che gli sposi suggellino il loro consenso a donarsi l'uno all'altro con l'offerta delle loro proprie vite, unendola all'offerta di Cristo per la sua Chiesa, resa presente nel sacrificio eucaristico, e ricevendo l'Eucaristia, affinché, nel comunicare al medesimo Corpo e al medesimo Sangue di Cristo, essi “formino un corpo solo” in Cristo [1Cor 10,17]. (CCC 1622) “In quanto gesto sacramentale di santificazione, la celebrazione liturgica del Matrimonio […] deve essere per sé valida, degna e fruttuosa” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 67]. Conviene quindi che i futuri sposi si dispongano alla celebrazione del loro Matrimonio ricevendo il sacramento della Penitenza.

Per la riflessione

(CCC 1623) Secondo la tradizione latina sono gli sposi, come ministri della grazia di Cristo, a conferirsi mutualmente il sacramento del Matrimonio esprimendo davanti alla Chiesa il loro consenso. Nelle tradizioni delle Chiese orientali, i sacerdoti, Vescovi o presbiteri, sono testimoni del reciproco consenso scambiato tra gli sposi (Cf. CCEO canone 817), ma anche la loro benedizione è necessaria per la validità del sacramento. (CCC 1624) Le diverse liturgie sono ricche di preghiere di benedizione e di epiclesi che chiedono a Dio la sua grazia e la benedizione sulla nuova coppia, specialmente sulla sposa. Nell'epiclesi di questo sacramento gli sposi ricevono lo Spirito Santo come Comunione di amore di Cristo e della Chiesa [Ef 5,32]. E' lui il sigillo della loro alleanza, la sorgente sempre offerta del loro amore, la forza in cui si rinnoverà la loro fedeltà.


(Prossima domanda: Che cosa è il consenso matrimoniale?)

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