354. Quale rapporto esiste tra i Sacramenti e la morte del cristiano?


354. Quale rapporto esiste tra i Sacramenti e la morte del cristiano?

(Comp 354) Il cristiano che muore in Cristo giunge, al termine della sua esistenza terrena, al compimento della nuova vita iniziata con il Battesimo, rafforzata dalla Confermazione e nutrita dall'Eucaristia, anticipazione del banchetto celeste. Il senso della morte del cristiano si manifesta alla luce della Morte e della Risurrezione di Cristo, nostra unica speranza; il cristiano che muore in Cristo Gesù, va ad «abitare presso il Signore» (2 Cor 5,8).

“In Sintesi”

(CCC 1680) Tutti i sacramenti, e principalmente quelli dell'iniziazione cristiana, hanno per scopo l'ultima pasqua del figlio di Dio, quella che, attraverso la morte, lo introduce nella vita del Regno. Allora si compie ciò che confessa nella fede e nella speranza: “Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà” [Simbolo niceno-costantinopolitano: DS 150].

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1681) Il senso cristiano della morte si manifesta alla luce del mistero pasquale della morte e della risurrezione di Cristo, nel quale riposa la nostra unica speranza. Il cristiano che muore in Cristo Gesù “va in esilio dal corpo per abitare presso il Signore” (2Cor 5,8). (CCC 1682) Il giorno della morte inaugura per il cristiano, al termine della sua vita sacramentale, il compimento della sua nuova nascita cominciata con il Battesimo, la “somiglianza” definitiva all'“immagine del Figlio” conferita dall'unzione dello Spirito Santo e la partecipazione al banchetto del Regno anticipato nell'Eucaristia, anche se, per rivestire l'abito nuziale, ha ancora bisogno di ulteriori purificazioni.

Per la riflessione

(CCC 1683) La Chiesa che, come Madre, ha portato sacramentalmente nel suo seno il cristiano durante il suo pellegrinaggio terreno, lo accompagna al termine del suo cammino per rimetterlo “nelle mani del Padre”. Essa offre al Padre, in Cristo, il figlio della sua grazia e, nella speranza, consegna alla terra il seme del corpo che risusciterà nella gloria [1Cor 15,42-44]. Questa offerta è celebrata in pienezza nel sacrificio eucaristico; le benedizioni che precedono e che seguono sono dei sacramentali.


(Prossima domanda: Che cosa esprimono le esequie?)

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