358. Qual è la radice della dignità umana? (II parte) (continuazione)


358. Qual è la radice della dignità umana? (II parte) (continuazione)

(Comp 358 ripetizione) La dignità della persona umana si radica nella creazione ad immagine e somiglianza di Dio. Dotata di un'anima spirituale e immortale, d'intelligenza e di libera volontà la persona umana è ordinata a Dio e chiamata, con la sua anima e il suo corpo, alla beatitudine eterna.

“In Sintesi”

(CCC 1710) “Cristo […] svela pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22]. (CCC 1712) La vera libertà […] è nell'uomo “segno altissimo dell'immagine divina” [Gaudium et spes, 17]. (CCC 1715) Chi crede in Cristo ha la vita nuova nello Spirito Santo. La vita morale, cresciuta e maturata nella grazia, arriva a compimento nella gloria del cielo.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1706) Con la sua ragione l'uomo conosce la voce di Dio che lo “chiama sempre […] a fare il bene e a fuggire il male” [Gaudium et spes, 16]. Ciascuno è tenuto a seguire questa legge che risuona nella coscienza e che trova il suo compimento nell'amore di Dio e del prossimo. L'esercizio della vita morale attesta la dignità della persona. (CCC 1707) “L'uomo però, tentato dal maligno, fin dagli inizi della storia abusò della sua libertà” [Gaudium et spes, 13]. Egli cedette alla tentazione e commise il male. Conserva il desiderio del bene, ma la sua natura porta la ferita del peccato originale. E' diventato incline al male e soggetto all'errore: “Così l'uomo si trova in se stesso diviso. Per questo tutta la vita umana, sia individuale che collettiva, presenta i caratteri di una lotta drammatica tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre” [Gaudium et spes, 13]. (CCC 1714) L'uomo, ferito nella propria natura dal peccato originale, è soggetto all'errore ed incline al male nell'esercizio della sua libertà.

Per la riflessione

(CCC 1708) Con la sua Passione Cristo ci ha liberati da Satana e dal peccato. Ci ha meritato la vita nuova nello Spirito Santo. La sua grazia restaura ciò che il peccato aveva in noi deteriorato. (CCC 1709) Chi crede in Cristo diventa figlio di Dio. Questa adozione filiale lo trasforma dandogli la capacità di seguire l'esempio di Cristo. Lo rende capace di agire rettamente e di compiere il bene. Nell'unione con il suo Salvatore, il discepolo raggiunge la perfezione della carità, la santità. La vita morale, maturata nella grazia, sboccia in vita eterna, nella gloria del cielo. (CCC 1713) L'uomo è tenuto a seguire la legge morale che lo spinge “a fare il bene e a fuggire il male” [Gaudium et spes, 16]. Questa legge risuona nella sua coscienza. [FINE]


(Prossima domanda: Come raggiunge l'uomo la beatitudine?)

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