366. Come si colloca la libertà umana nell'ordine della salvezza?


366. Come si colloca la libertà umana nell'ordine della salvezza?

(Comp 366) La nostra libertà è indebolita a causa del primo peccato. L'indebolimento è reso più acuto dai peccati successivi. Ma Cristo «ci ha liberati perché restassimo liberi» (Gal 5, 1). Con la sua grazia lo Spirito Santo ci conduce alla libertà spirituale, per farci suoi liberi collaboratori nella Chiesa e nel mondo.

“In Sintesi”

(CCC 1748) “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi” (Gal 5,1).

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1739) Libertà e peccato. La libertà dell'uomo è finita e fallibile. Di fatto, l'uomo ha sbagliato. Liberamente ha peccato. Rifiutando il disegno d'amore di Dio, si è ingannato da sé; è divenuto schiavo del peccato. Questa prima alienazione ne ha generate molte altre. La storia dell'umanità, a partire dalle origini, sta a testimoniare le sventure e le oppressioni nate dal cuore dell'uomo, in conseguenza di un cattivo uso della libertà. (CCC 1740) Minacce per la libertà. L'esercizio della libertà non implica il diritto di dire e di fare qualsiasi cosa. E' falso pretendere che l'uomo, soggetto della libertà, sia un “individuo sufficiente a se stesso ed avente come fine il soddisfacimento del proprio interesse nel godimento dei beni terrestri” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Libertatis conscientia, 13]. Peraltro, le condizioni d'ordine economico e sociale, politico e culturale richieste per un retto esercizio della libertà troppo spesso sono misconosciute e violate. Queste situazioni di accecamento e di ingiustizia gravano sulla vita morale ed inducono tanto i forti quanto i deboli nella tentazione di peccare contro la carità. Allontanandosi dalla legge morale, l'uomo attenta alla propria libertà, si fa schiavo di se stesso, spezza la fraternità coi suoi simili e si ribella contro la volontà divina.

Per la riflessione

(CCC 1741) Liberazione e salvezza. Con la sua croce gloriosa Cristo ha ottenuto la salvezza di tutti gli uomini. Li ha riscattati dal peccato che li teneva in schiavitù. “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi” (Gal 5,1). In lui abbiamo comunione con “la verità” che ci fa “liberi” (Gv 8,32). Ci è stato donato lo Spirito Santo e, come insegna l'Apostolo, “dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà” (2Cor 3,17). Fin d'ora ci gloriamo della libertà dei figli di Dio (Rm 8,21). (CCC 1742) Libertà e grazia. La grazia di Cristo non si pone affatto in concorrenza con la nostra libertà, quando questa è in sintonia con il senso della verità e del bene che Dio ha messo nel cuore dell'uomo. Al contrario, e l'esperienza cristiana lo testimonia specialmente nella preghiera, quanto più siamo docili agli impulsi della grazia, tanto più cresce la nostra libertà interiore e la sicurezza nelle prove come pure di fronte alle pressioni e alle costrizioni del mondo esterno. Con l'azione della grazia, lo Spirito Santo ci educa alla libertà spirituale per fare di noi dei liberi collaboratori della sua opera nella Chiesa e nel mondo: “Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di Te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio” (Domenica XXXII del Tempo Ordinario, Colletta, Messale Romano).


(Prossima domanda: Quali sono le fonti della moralità degli atti umani?)

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