376. La coscienza morale può emettere giudizi erronei? (II parte) (continuazione)


376. La coscienza morale può emettere giudizi erronei? (II parte) (continuazione)

(Comp 376 ripetizione) La persona deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza, ma può emettere anche giudizi erronei, per cause non sempre esenti da colpevolezza personale. Non è però imputabile alla persona il male compiuto per ignoranza involontaria, anche se esso resta oggettivamente un male. È quindi necessario adoperarsi per correggere la coscienza morale dai suoi errori.

“In Sintesi”

(CCC 1802) La Parola di Dio è una luce sui nostri passi. La dobbiamo assimilare nella fede e nella preghiera e mettere in pratica. In tal modo si forma la coscienza morale.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1793) Se - al contrario - l'ignoranza è invincibile, o il giudizio erroneo è senza responsabilità da parte del soggetto morale, il male commesso dalla persona non può esserle imputato. Nondimento resta un male, una privazione, un disordine. E' quindi necessario adoperarsi per correggere la coscienza morale dai suoi errori.

Per la riflessione

(CCC 1794) La coscienza buona e pura è illuminata dalla fede sincera. Infatti la carità “sgorga”, ad un tempo, “da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera” (1Tm 1,5; 3,9; 2Tm 1,3; 1Pt 3,21; At 24,16): “Quanto più prevale la coscienza retta, tanto più le persone e i gruppi sociali si allontanano dal cieco arbitrio e si sforzano di conformarsi alle norme oggettive della moralità” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 16]. [FINE]


(Prossima domanda: Che cos'è la virtù?)

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