Che cos'è la virtù?


377. Che cos'è la virtù?

(Comp 377) La virtù è una disposizione abituale e ferma a fare il bene. «Il fine di una vita virtuosa consiste nel divenire simile a Dio» (san Gregorio di Nissa). Vi sono virtù umane e virtù teologali.

“In Sintesi”

(CCC 1833) La virtù è una disposizione abituale e ferma a compiere il bene.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1803) “Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri” (Fil 4,8). La virtù è una disposizione abituale e ferma a fare il bene. Essa consente alla persona, non soltanto di compiere atti buoni, ma di dare il meglio di sé. Con tutte le proprie energie sensibili e spirituali la persona virtuosa tende verso il bene; lo ricerca e lo sceglie in azioni concrete. “Il fine di una vita virtuosa consiste nel divenire simili a Dio” [San Gregorio di Nissa, Orationes de beatitudinibus, oratio 1: PG 44, 1200].

Per la riflessione

(CCC 1768) Non sono i grandi sentimenti a decidere della moralità o della santità delle persone; essi sono la riserva inesauribile delle immagini e degli affetti nei quali si esprime la vita morale. Le passioni sono moralmente buone quando contribuiscono ad un'azione buona; sono cattive nel caso contrario. La volontà retta ordina al bene e alla beatitudine i moti sensibili che essa assume; la volontà cattiva cede alle passioni disordinate e le inasprisce. Le emozioni e i sentimenti possono essere assunti nelle virtù, o pervertiti nei vizi.


(Prossima domanda: Che cosa sono le virtù umane?)

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