398. Che cosa sono i vizi?


398. Che cosa sono i vizi?

(Comp 398) I vizi, essendo il contrario delle virtù, sono abitudini perverse che ottenebrano la coscienza e inclinano al male. I vizi possono essere collegati ai sette peccati cosiddetti capitali, che sono: superbia, avarizia, invidia, ira, lussuria, golosità, pigrizia o accidia.

“In Sintesi”

(CCC 1876) La ripetizione dei peccati, anche veniali, genera i vizi, tra i quali si distinguono i peccati capitali.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1866) I vizi possono essere catalogati in parallelo alle virtù alle quali si oppongono, oppure essere collegati ai peccati capitali che l'esperienza cristiana ha distinto, seguendo san Giovanni Cassiano e san Gregorio Magno [San Gregorio Magno, Moralia in Job, 31, 45: PL 76, 621A]. Sono chiamati capitali perché generano altri peccati, altri vizi. Sono la superbia, l'avarizia, l'invidia, l'ira, la lussuria, la golosità, la pigrizia o accidia.

Per la riflessione

(CCC 1867) La tradizione catechistica ricorda pure che esistono “peccati che gridano verso il cielo”. Gridano verso il cielo: il sangue di Abele [Gen 4,10]; il peccato dei Sodomiti [Gen 18,20; 19,13]; il lamento del popolo oppresso in Egitto [Es 3,7-10]; il lamento del forestiero, della vedova e dell'orfano [Es 22,20-22]; l'ingiustizia verso il salariato [Dt 24,14-15; Gc 5,4].


(Prossima domanda: Esiste una nostra responsabilità nei peccati commessi da altri?)

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