411. Come la società assicura la giustizia sociale? (II parte) (continuazione)


411. Come la società assicura la giustizia sociale? (II parte) (continuazione)

(Comp 411 ripetizione) La società assicura la giustizia sociale quando rispetta la dignità e i diritti della persona, fine proprio della società stessa. Inoltre la società persegue la giustizia sociale, che è connessa con il bene comune e l'esercizio dell'autorità, quando realizza le condizioni che consentono alle associazioni e agli individui di conseguire ciò a cui hanno diritto.

“In Sintesi”

(CCC 1944) Il rispetto della persona umana conduce a considerare l'altro come “un altro se stesso”. Esso comporta il rispetto dei diritti fondamentali che derivano dall'intrinseca dignità della persona.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1931) Il rispetto della persona umana non può assolutamente prescindere dal rispetto di questo principio: “I singoli” devono “considerare il prossimo, nessuno eccettuato, come "un altro se stesso", tenendo conto della sua vita e dei mezzi necessari per viverla degnamente” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 27]. Nessuna legislazione sarebbe in grado, da se stessa, di dissipare i timori, i pregiudizi, le tendenze all'orgoglio e all'egoismo, che ostacolano l'instaurarsi di società veramente fraterne. Simili comportamenti si superano solo con la carità, la quale vede in ogni uomo un “prossimo”, un fratello. (CCC 1932) Il dovere di farsi il prossimo degli altri e di servirli attivamente diventa ancora più urgente quando costoro sono particolarmente bisognosi, sotto qualsiasi aspetto. “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt 25,40).

Per la riflessione

(CCC 1933) Questo stesso dovere comprende anche coloro che pensano o operano diversamente da noi. L'insegnamento di Cristo arriva fino a chiedere il perdono delle offese. Estende il comandamento dell'amore, che è quello della Legge nuova, a tutti i nemici [Mt 5,43-44]. La liberazione nello spirito del Vangelo è incompatibile con l'odio del nemico in quanto persona, ma non con l'odio del male che egli compie in quanto nemico. (CCC 2303) L’odio volontario è contrario alla carità. L'odio del prossimo è un peccato quando l'uomo vuole deliberatamente per lui del male. L'odio del prossimo è un peccato grave quando deliberatamente si desidera per lui un grave danno. “Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste” (Mt 5,44-45). [FINE]


(Prossima domanda: Su che cosa si fonda l'uguaglianza tra gli uomini?)

Post più popolari