418. Qual è il rapporto tra la legge naturale e la Legge antica?


418. Qual è il rapporto tra la legge naturale e la Legge antica?

(Comp 418) La Legge antica è il primo stadio della Legge rivelata. Essa esprime molte verità che sono naturalmente accessibili alla ragione e che si trovano così affermate e autenticate nelle Alleanze della salvezza. Le sue prescrizioni morali, che sono riassunte nei Dieci Comandamenti del Decalogo, pongono i fondamenti della vocazione dell'uomo, vietano ciò che è contrario all'amore di Dio e del prossimo, e prescrivono ciò che gli è essenziale.

“In Sintesi”

(CCC 1980) La Legge antica è il primo stadio della Legge rivelata. Le sue prescrizioni morali sono riassunte nei dieci comandamenti.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1961) Dio, nostro Creatore e nostro Redentore, si è scelto Israele come suo popolo e gli ha rivelato la sua Legge, preparando in tal modo la venuta di Cristo. La Legge di Mosè esprime molte verità che sono naturalmente accessibili alla ragione. Queste si trovano affermate ed autenticate all'interno dell'Alleanza della salvezza. (CCC 62) Dopo i patriarchi, Dio forma Israele quale suo popolo salvandolo dalla schiavitù dell'Egitto. Conclude con lui l'Alleanza del Sinai e gli dà, per mezzo di Mosè, la sua Legge, perché lo riconosca e lo serva come l'unico Dio vivo e vero, Padre provvido e giusto giudice, e stia in attesa del Salvatore promesso [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 3]. (CCC 1962) La Legge antica è il primo stadio della Legge rivelata. Le sue prescrizioni morali sono riassunte nei dieci comandamenti. I precetti del Decalogo pongono i fondamenti della vocazione dell'uomo, creato ad immagine di Dio; vietano ciò che è contrario all'amore di Dio e del prossimo, e prescrivono ciò che gli è essenziale. Il Decalogo è una luce offerta alla coscienza di ogni uomo per manifestargli la chiamata e le vie di Dio, e difenderlo contro il male: “Dio ha scritto sulle tavole della Legge ciò che gli uomini non riuscivano a leggere nei loro cuori” [Sant'Agostino, Enarratio in Psalmum 57, 1: PL 36, 673].

Per la riflessione

(CCC 2058) Le “dieci parole” riassumono e proclamano la Legge di Dio: “Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede” (Dt 5,22). Perciò queste due tavole sono chiamate “la Testimonianza” (Es 25,16). Esse contengono infatti le clausole dell'Alleanza conclusa tra Dio e il suo popolo. Queste “tavole della Testimonianza” (Es 31,18; 32,15; 34,29) devono essere collocate nell'“arca” (Es 25,16; Es 40,1-3). (CCC 2059) Le “dieci parole” sono pronunciate da Dio durante una teofania (“Il Signore vi ha parlato faccia a faccia sul monte dal fuoco”: Dt 5,4). Appartengono alla rivelazione che Dio fa di se stesso e della sua gloria. Il dono dei comandamenti è dono di Dio stesso e della sua santa volontà. Facendo conoscere le sue volontà, Dio si rivela al suo popolo.


(Prossima domanda: Come si colloca la Legge antica nel piano della salvezza?)

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