426. Che cos'è il merito?


426. Che cos'è il merito?

(Comp 426) Il merito è ciò che dà diritto alla ricompensa per un'azione buona. Nei confronti di Dio, l'uomo, di per sé, non può meritare nulla, avendo tutto da lui gratuitamente ricevuto. Tuttavia, Dio gli dona la possibilità di acquistare meriti per l'unione alla carità di Cristo, sorgente dei nostri meriti davanti a Dio. I meriti delle opere buone devono perciò essere attribuiti anzitutto alla grazia di Dio e poi alla libera volontà dell'uomo,

“In Sintesi”

(CCC 2025) Non c'è per noi merito davanti a Dio se non come conseguenza del libero disegno di Dio di associare l'uomo all'opera della sua grazia. Il merito in primo luogo è da ascrivere alla grazia di Dio, in secondo luogo alla collaborazione dell'uomo. Il merito dell'uomo spetta anch'esso a Dio. (CCC 2026) La grazia dello Spirito Santo, in virtù della nostra filiazione adottiva, può conferirci un vero merito in conseguenza della giustizia gratuita di Dio. La carità è in noi la principale sorgente del merito davanti a Dio.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2006) Il termine “merito” indica, in generale, la retribuzione dovuta da una comunità o da una società per l'azione di uno dei suoi membri riconosciuta come buona o cattiva, meritevole di ricompensa o di punizione. Il merito è relativo alla virtù della giustizia in conformità al principio dell'eguaglianza che ne è la norma. (CCC 2009) L'adozione filiale, rendendoci partecipi per grazia della natura divina, può conferirci, in conseguenza della giustizia gratuita di Dio, un vero merito. E' questo un diritto derivante dalla grazia, il pieno diritto dell'amore, che ci fa “coeredi” di Cristo e degni di conseguire l'“eredità promessa della vita eterna” [Concilio di Trento: DS 1546]. I meriti delle nostre opere buone sono doni della bontà divina [Ib., DS 1548]. “Prima veniva elargita la grazia, ora viene reso il dovuto. […] Sono proprio doni suoi i tuoi meriti” [Sant'Agostino, Sermo 298, 4-5: PL 38, 1367].

Per la riflessione

(CCC 2007) Nei confronti di Dio, in senso strettamente giuridico, non c'è merito da parte dell'uomo. Tra lui e noi la disuguaglianza è smisurata, poiché noi abbiamo ricevuto tutto da lui, nostro Creatore. (CCC 2008) Il merito dell'uomo presso Dio nella vita cristiana deriva dal fatto che Dio ha liberamente disposto di associare l'uomo all'opera della sua grazia. L'azione paterna di Dio precede con la sua ispirazione, mentre il libero agire dell'uomo viene dopo nella sua collaborazione, così che i meriti delle opere buone devono essere attribuiti innanzitutto alla grazia di Dio, poi al fedele. Il merito dell'uomo torna, peraltro, anch'esso a Dio, dal momento che le sue buone azioni hanno la loro origine, in Cristo, dalle ispirazioni e dagli aiuti dello Spirito Santo.


(Pros
sima domanda: Quali beni possiamo meritare?)

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