430. Perché il Magistero della Chiesa interviene nel campo morale? (II parte) (continuazione)


430. Perché il Magistero della Chiesa interviene nel campo morale? (II parte) (continuazione)

(Comp 430 ripetizione) Perché è compito del Magistero della Chiesa predicare la fede da credere e da praticare nella vita. Tale compito si estende anche alle prescrizioni specifiche della legge naturale, perché la loro osservanza è necessaria per la salvezza.

“In Sintesi”

(CCC 2050) Il Romano Pontefice e i Vescovi, quali maestri autentici, predicano al Popolo di Dio la fede che deve essere creduta e applicata nei costumi. E' anche di loro competenza pronunciarsi sulle questioni morali che hanno attinenza con la legge naturale e la ragione.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2035) Il grado più alto nella partecipazione all'autorità di Cristo è assicurato dal carisma dell'infallibilità. Essa “si estende tanto quanto il deposito della divina rivelazione” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25]; si estende anche a tutti gli elementi di dottrina, ivi compresa la morale, senza i quali le verità salvifiche della fede non possono essere custodite, esposte o osservate [Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Mysterium Ecclesiae, 3]. (CCC 2036) L'autorità del Magistero si estende anche ai precetti specifici della legge naturale, perché la loro osservanza, chiesta dal Creatore, è necessaria alla salvezza. Richiamando le prescrizioni della legge naturale, il Magistero della Chiesa esercita una parte essenziale della sua funzione profetica di annunziare agli uomini ciò che essi sono in verità e di ricordare loro ciò che devono essere davanti a Dio [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 14].

Per la riflessione

(CCC 2037) La legge di Dio, affidata alla Chiesa, è insegnata ai fedeli come cammino di vita e di verità. I fedeli hanno, quindi, il diritto [Cf. CIC canone 213] di essere istruiti intorno ai precetti divini salvifici, i quali purificano il giudizio e, mediante la grazia, guariscono la ragione umana ferita. Hanno il dovere di osservare le costituzioni e i decreti emanati dalla legittima autorità della Chiesa. Anche se sono disciplinari, tali deliberazioni richiedono la docilità nella carità. [CONTINUA]


(Continua la domanda: Perché il Magistero della Chiesa interviene nel campo morale?)

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