438. Quale importanza dà la Chiesa al Decalogo?


438. Quale importanza dà la Chiesa al Decalogo?

(Comp 438) Fedele alla Scrittura e all'esempio di Gesù, la Chiesa riconosce al Decalogo un'importanza e un significato basilari. I cristiani sono obbligati ad osservarlo.

“In Sintesi”

(CCC 2078) Fedele alla Scrittura e in conformità all'esempio di Gesù, la Tradizione della Chiesa ha riconosciuto al Decalogo un'importanza ed un significato fondamentali.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2064) Fedele alla Scrittura e in conformità all'esempio di Gesù, la Tradizione della Chiesa ha riconosciuto al Decalogo un'importanza e un significato fondamentali. (CCC 2065) A partire da sant'Agostino, i “dieci comandamenti” hanno un posto preponderante nella catechesi dei futuri battezzati e dei fedeli. Nel secolo quindicesimo si prese l'abitudine di esprimere i precetti del Decalogo in formule in rima, facili da memorizzare, e positive. Sono in uso ancor oggi. I catechismi della Chiesa spesso hanno esposto la morale cristiana seguendo l'ordine dei “dieci comandamenti”. (CCC 2066) La divisione e la numerazione dei comandamenti hanno subito variazioni nel corso della storia. Questo catechismo segue la divisione dei comandamenti fissata da sant'Agostino e divenuta tradizionale nella Chiesa cattolica. E' pure quella delle confessioni luterane. I Padri greci hanno fatto una divisione un po' diversa, che si ritrova nelle Chiese ortodosse e nelle comunità riformate.

Per la riflessione

(CCC 2067) I dieci comandamenti enunciano le esigenze dell'amore di Dio e del prossimo. I primi tre si riferiscono principalmente all'amore di Dio e gli altri sette all'amore del prossimo. “Come sono due i comandamenti dell'amore, nei quali si compendia tutta la Legge e i Profeti - lo diceva il Signore [...] - così gli stessi dieci comandamenti furono dati in due tavole. Si dice infatti che tre fossero scritti in una tavola e sette in un'altra” [Sant'Agostino, Sermo 33, 2, 2: PL 38, 208]. (CCC 2068) Il Concilio di Trento insegna che i dieci comandamenti obbligano i cristiani e che l'uomo giustificato è ancora tenuto ad osservarli [Concilio di Trento: DS 1569-1570]. Il Concilio Vaticano II afferma: “I Vescovi, quali successori degli Apostoli, ricevono dal Signore [...] la missione di insegnare a tutte le genti e di predicare il Vangelo ad ogni creatura, affinché tutti gli uomini, per mezzo della fede, del Battesimo e dell'osservanza dei comandamenti, ottengano la salvezza” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 24].


(Prossima domanda: Perché il Decalogo costituisce un'unità organica?)

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