445. Che cosa proibisce Dio quando comanda: «Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,2)? (IV parte)


445. Che cosa proibisce Dio quando comanda: «Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,2)? (IV parte) (continuazione)

(Comp 445 ripetizione) Questo Comandamento proibisce: - il politeismo e l'idolatria, che divinizza una creatura, il potere, il denaro, perfino il demonio; - la superstizione, che è una deviazione del culto dovuto al vero Dio e che si esprime anche nelle varie forme di divinazione, magia, stregoneria e spiritismo; - l'irreligione, che si esprime nel tentare Dio con parole o atti; nel sacrilegio, che profana persone o cose sacre soprattutto l'Eucaristia; nella simonia, che è la volontà di acquistare o vendere le realtà spirituali; - l'ateismo, che respinge l'esistenza di Dio, fondandosi spesso su una falsa concezione dell'autonomia umana; - l'agnosticismo, per cui nulla si può sapere su Dio, e che comprende l'indifferentismo e l'ateismo pratico.

“In Sintesi”

(CCC 2139) L'azione di tentare Dio con parole o atti, il sacrilegio, la simonia sono peccati di irreligione proibiti dal primo comandamento.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2118) Il primo comandamento di Dio condanna i principali peccati di irreligione: l'azione di tentare Dio, con parole o atti, il sacrilegio e la simonia. (CCC 2119) L'azione di tentare Dio consiste nel mettere alla prova, con parole o atti, la sua bontà e la sua onnipotenza. E' così che Satana voleva ottenere da Gesù che si buttasse giù dal Tempio obbligando Dio, in tal modo, ad intervenire [Lc 4,9]. Gesù gli oppone la parola di Dio: “Non tenterai il Signore Dio tuo” (Dt 6,16). La sfida implicita in simile tentazione di Dio ferisce il rispetto e la fiducia che dobbiamo al nostro Creatore e Signore. In essa si cela sempre un dubbio riguardo al suo amore, alla sua provvidenza e alla sua potenza [1Cor 10,9; Es 17,2-7; Sal 95,9]. (CCC 2120) Il sacrilegio consiste nel profanare o nel trattare indegnamente i sacramenti e le altre azioni liturgiche, come pure le persone, gli oggetti e i luoghi consacrati a Dio. Il sacrilegio è un peccato grave soprattutto quando è commesso contro l'Eucaristia, poiché, in questo sacramento, ci è reso presente sostanzialmente il Corpo stesso di Cristo [CIC canoni 1367. 1376].

Per la riflessione

(CCC 2121) La simonia [At 8,9-24] consiste nell'acquisto o nella vendita delle realtà spirituali. A Simone il mago, che voleva acquistare il potere spirituale che vedeva all'opera negli Apostoli, Pietro risponde: “Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai osato pensare di acquistare con denaro il dono di Dio” (At 8,20). Così si conformava alla parola di Gesù: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8) [Is 55,1]. E' impossibile appropriarsi i beni spirituali e comportarsi nei loro confronti come un possessore o un padrone, dal momento che la loro sorgente è in Dio. Non si può che riceverli gratuitamente da lui. (CCC 2122) “Il ministro, oltre alle offerte determinate dalla competente autorità, per l'amministrazione dei sacramenti non domandi nulla, evitando sempre che i più bisognosi siano privati dell'aiuto dei sacramenti a motivo della povertà” [CIC canone 848]. L'autorità competente determina queste “offerte” in virtù del principio che il popolo cristiano deve concorrere al sostentamento dei ministri della Chiesa. “L'operaio ha diritto al suo nutrimento” (Mt 10,10; cf. Lc 10,7; 1Cor 9,4-18; 1Tm 5,17-18). [CONTINUA]


(Continua la domanda: Che cosa proibisce Dio quando comanda: «Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,2)?)

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