447. Come si rispetta la santità del Nome di Dio? (I parte)


447. Come si rispetta la santità del Nome di Dio? (I parte)

(Comp 447) Il Nome santo di Dio si rispetta invocandolo, benedicendolo, lodandolo e glorificandolo. Vanno dunque evitati l'abuso di appellarsi al Nome di Dio per giustificare un crimine e ogni uso sconveniente del suo Nome, come la bestemmia, che per sua natura è un peccato grave; le imprecazioni e l'infedeltà alle promesse fatte nel Nome di Dio.

“In Sintesi”

(CCC 2160) “O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!” (Sal 8,2). (CCC 2161) Il secondo comandamento prescrive di rispettare il nome del Signore. Il nome del Signore è santo.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC (CCC 2142) Il secondo comandamento prescrive di rispettare il nome del Signore. Come il primo comandamento, deriva dalla virtù della religione e regola in particolare il nostro uso della parola a proposito delle cose sante. (CCC 2143) Tra tutte le parole della Rivelazione ve ne è una, singolare, che è la rivelazione del nome di Dio, che egli svela a coloro che credono in lui; egli si rivela ad essi nel suo mistero personale. Il dono del nome appartiene all'ordine della confidenza e dell'intimità. “Il nome del Signore è santo”. Per questo l'uomo non può abusarne. Lo deve custodire nella memoria in un silenzio di adorazione piena d'amore [Zc 2,17]. Non lo inserirà tra le sue parole, se non per benedirlo, lodarlo e glorificarlo [Sal 29,2; 96,2; 113,1-2].

Per la riflessione

(CCC 2144) Il rispetto per il nome di Dio esprime quello dovuto al suo stesso mistero e a tutta la realtà sacra da esso evocata. Il senso del sacro fa parte della virtù della religione: “Il sentimento di timore e il sentimento del sacro sono sentimenti cristiani o no? […] Nessuno può ragionevolmente dubitarne. Sono i sentimenti che palpiterebbero in noi, e con forte intensità, se avessimo la visione della Maestà di Dio. Sono i sentimenti che proveremmo se ci rendessimo conto della sua presenza. Nella misura in cui crediamo che Dio è presente, dobbiamo avvertirli. Se non li avvertiamo, è perché non percepiamo, non crediamo che egli è presente” [John Henry Newman, Parochial and plain sermons, v. 5, Sermon 2, (Reverence, a Belief in God’s Presence, pp. 21-22]. (CCC 2145) Il fedele deve testimoniare il nome del Signore, confessando la propria fede senza cedere alla paura [Mt 10,32; 1Tm 6,12]. L'atto della predicazione e l'atto della catechesi devono essere compenetrati di adorazione e di rispetto per il nome del Signore nostro Gesù Cristo. [CONTINUA]


(Continua la domanda: Come si rispetta la santità del Nome di Dio?)

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