473. Come si evita lo scandalo?


473. Come si evita lo scandalo?

(Comp 473) Lo scandalo, che consiste nell'indurre altri a compiere il male, si evita rispettando l'anima e il corpo della persona. Se deliberatamente si induce altri a peccare gravemente, si commette una colpa grave.

“In Sintesi”

(CCC 2326) Lo scandalo costituisce una colpa grave quando chi lo provoca con azione o con omissione deliberatamente spinge altri a peccare gravemente.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2284) Lo scandalo è l'atteggiamento o il comportamento che induce altri a compiere il male. Chi scandalizza si fa tentatore del suo prossimo. Attenta alla virtù e alla rettitudine; può trascinare il proprio fratello nella morte spirituale. Lo scandalo costituisce una colpa grave se chi lo provoca con azione o omissione induce deliberatamente altri in una grave mancanza. (CCC 2285) Lo scandalo assume una gravità particolare a motivo dell'autorità di coloro che lo causano o della debolezza di coloro che lo subiscono. Ha ispirato a nostro Signore questa maledizione: “Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli, […] sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”(Mt 18,6; cf. 1Cor 8,10-13). Lo scandalo è grave quando a provocarlo sono coloro che, per natura o per funzione, sono tenuti ad insegnare e ad educare gli altri. Gesù lo rimprovera agli scribi e ai farisei: li paragona a lupi rapaci in veste di pecore [Mt 7,15].

Per la riflessione

(CCC 2286) Lo scandalo può essere provocato dalla legge o dalle istituzioni, dalla moda o dall'opinione pubblica. Così, si rendono colpevoli di scandalo coloro che promuovono leggi o strutture sociali che portano alla degradazione dei costumi e alla corruzione della vita religiosa, o a “condizioni sociali che, volutamente o no, rendono ardua o praticamente impossibile una condotta di vita cristiana, conformata ai precetti del Sommo Legislatore” [Pio XII, Messaggio radiofonico (1° giugno 1941)]. La stessa cosa vale per i capi di imprese i quali danno regolamenti che inducono alla frode, per i maestri che “esasperano” i loro allievi o per coloro che, manipolando l'opinione pubblica, la sviano dai valori morali. (CCC 2287) Chi usa i poteri di cui dispone in modo tale da spingere ad agire male, si rende colpevole di scandalo e responsabile del male che, direttamente o indirettamente, ha favorito. “E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono” (Lc 17,1).


(Prossima domanda: Quale dovere abbiamo verso il corpo?)

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