518. Come si attua la giustizia e la solidarietà tra le nazioni? (II parte)


518. Come si attua la giustizia e la solidarietà tra le nazioni? (II parte) (continuazione)

(Comp 518 ripetizione) A livello internazionale, tutte le nazioni e le istituzioni devono operare nella solidarietà e sussidiarietà, al fine di eliminare o almeno ridurre la miseria, la disuguaglianza delle risorse e dei mezzi economici, le ingiustizie economiche e sociali, lo sfruttamento delle persone, l'accumulo dei debiti dei paesi poveri, i meccanismi perversi che ostacolano lo sviluppo dei paesi meno progrediti.

“In Sintesi”

(CCC 2463) Nella moltitudine di esseri umani senza pane, senza tetto, senza fissa dimora, come non riconoscere Lazzaro, il mendicante affamato della parabola? [Lc 17,19-31] Come non risentire Gesù: “Non l'avete fatto a me” (Mt 25,45)?

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2440) L'aiuto diretto costituisce una risposta adeguata a necessità immediate, eccezionali, causate, per esempio, da catastrofi naturali, da epidemie, ecc. Ma esso non basta a risanare i gravi mali che derivano da situazioni di miseria, né a far fronte in modo duraturo ai bisogni. Occorre anche riformare le istituzioni economiche e finanziarie internazionali perché possano promuovere rapporti equi con i paesi meno sviluppati [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 16]. E' necessario sostenere lo sforzo dei paesi poveri che sono alla ricerca del loro sviluppo e della loro liberazione [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 26]. Questi principi vanno applicati in una maniera tutta particolare nell'ambito del lavoro agricolo. I contadini, specialmente nel terzo mondo, costituiscono la massa preponderante dei poveri.

Per la riflessione

(CCC 2441) Alla base di ogni sviluppo completo della società umana sta la crescita del senso di Dio e della conoscenza di sé. Allora lo sviluppo moltiplica i beni materiali e li mette al servizio della persona e della sua libertà. Riduce la miseria e lo sfruttamento economico. Fa crescere il rispetto delle identità culturali e l'apertura alla trascendenza [Sollicitudo rei socialis, 32; Centesimus annus, 51]. [FINE]

(Prossima domanda: In che modo i cristiani partecipano alla vita politica e sociale?)

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