525. Come deve essere l'uso dei mezzi di comunicazione sociale? (II parte)


525. Come deve essere l'uso dei mezzi di comunicazione sociale? (II parte) (continuazione)

(Comp 525 ripetizione) L'informazione mediatica deve essere al servizio del bene comune e nel suo contenuto dev'essere sempre vera e, salve la giustizia e la carità, anche integra. Deve inoltre esprimersi in modo onesto e conveniente, rispettando scrupolosamente le leggi morali, i legittimi diritti e la dignità della persona.

“In Sintesi”

(CCC 2512) La società ha diritto a un'informazione fondata sulla verità, sulla libertà, sulla giustizia. E' opportuno imporsi moderazione e disciplina nell'uso dei mezzi di comunicazione sociale.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2497) Proprio per i doveri relativi alla loro professione, i responsabili della stampa hanno l'obbligo, nella diffusione dell'informazione, di servire la verità e di non offendere la carità. Si sforzeranno di rispettare, con pari cura, la natura dei fatti e i limiti del giudizio critico sulle persone. Devono evitare di cadere nella diffamazione. (CCC 2498) “Particolari doveri in questo settore incombono sull'autorità civile in vista del bene comune […]. E' infatti compito della stessa autorità, nel suo proprio ambito, difendere e proteggere […] la vera e giusta libertà di informazione” [Conc. Ecum. Vat. II, Inter mirifica, 12]. Mediante la promulgazione di leggi e l'efficace loro applicazione il potere pubblico provvederà affinché dall'abuso dei media “non derivino gravi danni alla moralità pubblica e al progresso della società” [Inter mirifica, 12]. L'autorità civile punirà la violazione dei diritti di ciascuno alla reputazione e al segreto intorno alla vita privata. A tempo debito e onestamente fornirà le informazioni che riguardano il bene generale o danno risposta alle fondate inquietudini della popolazione. Nulla può giustificare il ricorso a false informazioni per manipolare, mediante i mass-media, l'opinione pubblica. Non si attenterà, con simili interventi, alla libertà degli individui e dei gruppi.

Per la riflessione

(CCC 2499) Il senso morale denuncia la piaga degli stati totalitari che sistematicamente falsano la verità, esercitano con i mass-media un'egemonia politica sull'opinione pubblica, “manipolano” gli accusati e i testimoni di processi pubblici e credono di consolidare il loro dispotismo soffocando o reprimendo tutto ciò che essi considerano come “delitti d'opinione”. (CCC 1903) L'autorità è esercitata legittimamente soltanto se ricerca il bene comune del gruppo considerato e se, per conseguirlo, usa mezzi moralmente leciti. Se accade che i governanti emanino leggi ingiuste o prendano misure contrarie all'ordine morale, tali disposizioni non sono obbliganti per le coscienze. “In tal caso, anzi, chiaramente l'autorità cessa di essere tale e degenera in sopruso” [Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris, 51]. [FINE]


(Prossima domanda: Quale relazione esiste tra verità, bellezza e arte sacra?)

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