529. Come si giunge alla purezza del cuore?


529. Come si giunge alla purezza del cuore?

(Comp 529) Il battezzato, con la grazia di Dio e lottando contro i desideri disordinati, giunge alla purezza del cuore mediante la virtù e il dono della castità, la limpidezza d'intenzione, la trasparenza dello sguardo esteriore ed interiore, la disciplina dei sentimenti e dell'immaginazione, la preghiera.

“In Sintesi”

(CCC 2532) La purificazione del cuore esige la preghiera, la pratica della castità, la purezza dell'intenzione e dello sguardo.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2520) Il Battesimo conferisce a colui che lo riceve la grazia della purificazione da tutti i peccati. Ma il battezzato deve continuare a lottare contro la concupiscenza della carne e i desideri disordinati. Con la grazia di Dio giunge alla purezza del cuore: - mediante la virtù e il dono della castità, perché la castità permette di amare con un cuore retto e indiviso; - mediante la purezza d'intenzione che consiste nel tener sempre presente il vero fine dell'uomo: con un occhio semplice, il battezzato cerca di trovare e di compiere in tutto la volontà di Dio [Rm 12,2; Col 1,10]; - mediante la purezza dello sguardo, esteriore ed interiore; mediante la disciplina dei sentimenti e dell'immaginazione; mediante il rifiuto di ogni compiacenza nei pensieri impuri, che inducono ad allontanarsi dalla via dei divini comandamenti: “La vista provoca negli stolti il desiderio” (Sap 15,5); - mediante la preghiera: “Pensavo che la continenza si ottenesse con le proprie forze e delle mie non ero sicuro. A tal segno ero stolto da ignorare che […] nessuno può essere continente, se tu non lo concedi. E tu l'avresti concesso, se avessi bussato alle tue orecchie col gemito del mio cuore e lanciato in te la mia pena con fede salda” [Sant'Agostino, Confessiones, 6, 11, 20: PL 32, 729-730].

Per la riflessione

(CCC 2849) Il combattimento e la vittoria sono possibili solo nella preghiera. E' per mezzo della sua preghiera che Gesù è vittorioso sul tentatore, fin dall'inizio [Mt 4,1-11] e nell'ultimo combattimento della sua agonia [Mt 26,36-44]. Ed è al suo combattimento e alla sua agonia che Cristo ci unisce in questa domanda al Padre nostro. La vigilanza del cuore, in unione alla sua, è richiamata insistentemente [Mc 13,9.23.33-37; 14,38; Lc 12,35-40]. La vigilanza è “custodia del cuore” e Gesù chiede al Padre di custodirci nel suo nome [Gv 17,11]. Lo Spirito Santo opera per suscitare in noi, senza posa, questa vigilanza [1Cor 16,13; Col 4,2; 1Ts 5,6; 1Pt 5,8]. Questa domanda acquista tutto il suo significato drammatico in rapporto alla tentazione finale del nostro combattimento quaggiù; implora la perseveranza finale. “Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante” (Ap 16,15).


(Prossima domanda: Quali altre esigenze ha la purezza?)

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