531. Che cosa richiede e che cosa proibisce il decimo Comandamento? (I parte)


531. Che cosa richiede e che cosa proibisce il decimo Comandamento? (I parte)

(Comp 531) Questo Comandamento, che completa il precedente, richiede un atteggiamento interiore di rispetto nei confronti della proprietà altrui e proibisce l'avidità, la cupidigia sregolata dei beni degli altri e l'invidia, che consiste nella tristezza provata davanti ai beni altrui e nel desiderio smodato di appropriarsene.

“In Sintesi”

(CCC 2551) “Là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” (Mt 6,21). (CCC 2552) Il decimo comandamento proibisce la sfrenata cupidigia generata dalla brama smodata delle ricchezze e del potere insito in esse.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2534) Il decimo comandamento sdoppia e completa il nono, che verte sulla concupiscenza della carne. Il decimo proibisce la cupidigia dei beni altrui, che è la radice del furto, della rapina e della frode, vietati dal settimo comandamento. “La concupiscenza degli occhi” (1Gv 2,16) porta alla violenza e all'ingiustizia, proibite dal quinto comandamento [Mic 2,2]. La bramosia, come la fornicazione, trova origine nell'idolatria vietata nelle prime tre prescrizioni della Legge [Sap 14,12]. Il decimo comandamento riguarda l'intenzione del cuore; insieme con il nono riassume tutti i precetti della Legge.

Per la riflessione

(CCC 2535) L'appetito sensibile ci porta a desiderare le cose piacevoli che non abbiamo. Così, quando si ha fame si desidera mangiare, quando si ha freddo si desidera riscaldarsi. Tali desideri, in se stessi, sono buoni; ma spesso non restano nei limiti della ragione e ci spingono a bramare ingiustamente ciò che non ci spetta e appartiene, o è dovuto ad altri. [CONTINUA]


(Continua la domanda: Che cosa richiede e che cosa proibisce il decimo Comandamento?)

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