531. Che cosa richiede e che cosa proibisce il decimo Comandamento? (III parte)


531. Che cosa richiede e che cosa proibisce il decimo Comandamento? (III parte) (continuazione)

(Comp 531 ripetizione) Questo Comandamento, che completa il precedente, richiede un atteggiamento interiore di rispetto nei confronti della proprietà altrui e proibisce l'avidità, la cupidigia sregolata dei beni degli altri e l'invidia, che consiste nella tristezza provata davanti ai beni altrui e nel desiderio smodato di appropriarsene.

“In Sintesi”

(CCC 2553) L'invidia è la tristezza che si prova davanti ai beni altrui e l'irresistibile desiderio di appropriarsene. E' un vizio capitale. 2554 Il battezzato combatte l'invidia con la benevolenza, l'umiltà e l'abbandono alla provvidenza di Dio.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2538) Il decimo comandamento esige che si bandisca dal cuore umano l'invidia. Allorché il profeta Natan volle suscitare il pentimento del re Davide, gli narrò la storia del povero che possedeva soltanto una pecora, la quale era per lui come una figlia, e del ricco che, malgrado avesse bestiame in gran numero, invidiava quel povero e finì per portargli via la sua pecora [2Sam 12,1-4]. L'invidia può condurre ai peggiori misfatti [Gen 4,3-8; 1Re 21,1-29]. “La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo” (Sap 2,24). “Noi ci facciamo guerra vicendevolmente, ed è l'invidia ad armarci gli uni contro gli altri. [...] Se tutti si accaniscono così a far vacillare il corpo di Cristo, dove si arriverà? Siamo quasi in procinto di snervarlo. […] Ci diciamo membra di un medesimo organismo e ci divoriamo come farebbero le belve” [San Giovanni Crisostomo, In epistulam II ad Corinthios, homilia 27, 3-4: PG 61, 588]. (CCC 2539) L'invidia è un vizio capitale. Consiste nella tristezza che si prova davanti ai beni altrui e nel desiderio smodato di appropriarsene, sia pure indebitamente. Quando arriva a volere un grave male per il prossimo, l'invidia diventa peccato mortale: “Sant'Agostino vedeva nell'invidia “il peccato diabolico per eccellenza” [Sant'Agostino, De disciplina christiana, 7, 7: PL 40, 673; Epistula 108, 3, 8: PL 33, 410]. “Dall'invidia nascono l'odio, la maldicenza, la calunnia, la gioia causata dalla sventura del prossimo e il dispiacere causato dalla sua fortuna” [San Gregorio Magno, Moralia in Job, 31, 45, 88: PL 76, 621].

Per la riflessione

(CCC 2540) L'invidia rappresenta una delle forme della tristezza e quindi un rifiuto della carità; il battezzato lotterà contro l'invidia mediante la benevolenza. L'invidia spesso è causata dall'orgoglio; il battezzato si impegnerà a vivere nell'umiltà. “Vorreste vedere Dio glorificato da voi? Ebbene, rallegratevi dei progressi del vostro fratello, ed ecco che Dio sarà glorificato da voi. Dio sarà lodato - si dirà - dalla vittoria sull'invidia riportata dal suo servo, che ha saputo fare dei meriti altrui il motivo della propria gioia” [San Giovanni Crisostomo, In epistulam ad Romanos, homilia 7, 5: PG 60, 448]. [FINE]


(Prossima domanda: Che cosa chiede Gesù con la povertà del cuore?)

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