537. Come pregava Mosè? (II parte)


537. Come pregava Mosè? (II parte) (continuazione)

(Comp 537 ripetizione) La preghiera di Mosè è tipica della preghiera contemplativa: Dio, che chiama Mosè dal Roveto ardente, s'intrattiene spesso e a lungo con lui «faccia a faccia, come un uomo con il suo amico» (Es 33,11). Da questa intimità con Dio, Mosè attinge la forza per intercedere con tenacia a favore del popolo: la sua preghiera prefigura così l'intercessione dell'unico mediatore, Cristo Gesù.

“In Sintesi”

(CCC 2593) La preghiera di Mosè è la risposta all'iniziativa del Dio vivente per la salvezza del suo popolo. Prefigura la preghiera d'intercessione dell'unico mediatore, Cristo Gesù.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2576) Ora, “il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro” (Es 33,11), con un suo amico. La preghiera di Mosè è tipica della preghiera contemplativa, grazie alla quale il servo di Dio è fedele alla propria missione. Mosè “s'intrattiene” spesso e a lungo con il Signore, salendo la montagna per ascoltarlo e implorarlo, discendendo verso il popolo per riferirgli le parole del suo Dio e guidarlo. “Egli è l'uomo di fiducia in tutta la mia casa. Bocca a bocca parlo con lui, in visione” (Nm 12,7-8); infatti “Mosè era molto più mansueto di ogni uomo che è sulla terra” (Nm 12,3).

Per la riflessione

(CCC 2577) In questa intimità con il Dio fedele, lento all'ira e ricco di grazia [Es 34,6], Mosè ha attinto la forza e la tenacia della sua intercessione. Non prega per sé, ma per il popolo che Dio si è acquistato. Già durante il combattimento contro gli Amaleciti [Es 17,8-13] o per ottenere la guarigione di Maria [Nm 12,13-14], Mosè intercede. Ma è soprattutto dopo l'apostasia del popolo che egli sta “sulla breccia” di fronte a Dio (Sal 106,23) per salvare il popolo [Es 32,1-34,9]. Gli argomenti della sua preghiera (l'intercessione è anch'essa un misterioso combattimento) ispireranno l'audacia dei grandi oranti del popolo ebreo, come anche della Chiesa: Dio è amore; dunque, è giusto e fedele; non può contraddirsi, deve ricordarsi delle sue meravigliose gesta; è in gioco la sua gloria, non può abbandonare questo popolo che porta il suo Nome. [FINE]


(Prossima domanda: Quali rapporti hanno nell'Antico Testamento il tempio e il re con la preghiera?)

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