583. Com'è possibile invocare Dio come «Padre»? (III parte)


583. Com'è possibile invocare Dio come «Padre»? (III parte) (continuazione)

(Comp 583 ripetizione) Possiamo invocare il «Padre» perché il Figlio di Dio fatto uomo ce lo ha rivelato e il suo Spirito ce lo fa conoscere. L'invocazione del Padre ci fa entrare nel suo mistero con uno stupore sempre nuovo, e suscita in noi il desiderio di un comportamento filiale. Con la preghiera del Signore siamo quindi consapevoli di essere figli del Padre nel Figlio.

“In Sintesi”

(CCC 2800) Pregare il Padre nostro deve sviluppare in noi la volontà di somigliargli e [far crescere] in noi un cuore umile e confidente.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2783) In tal modo, attraverso la Preghiera del Signore, noi siamo rivelati a noi stessi, mentre ci viene rivelato il Padre [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22]. “O uomo, tu non osavi levare il tuo volto verso il cielo, rivolgevi i tuoi occhi verso terra, e, ad un tratto, hai ricevuto la grazia di Cristo: ti sono stati rimessi tutti i tuoi peccati. Da servo malvagio sei diventato un figlio buono. […] Leva, dunque, gli occhi tuoi al Padre […] che ti ha redento per mezzo del Figlio e di': Padre nostro!”. [...] Ma non rivendicare per te un rapporto particolare. Del solo Cristo è Padre in modo speciale, per noi tutti è Padre in comune, perché ha generato lui solo, noi, invece, ci ha creati. Di' anche tu per grazia: “Padre nostro”, per meritare di essere suo figlio” [Sant'Ambrogio, De sacramentis, 5, 19: PL 16, 450]. (CCC 2785) Un cuore umile e confidente che ci faccia “diventare come bambini” (Mt 18,3): infatti è ai “piccoli” che il Padre si rivela (Mt 11,25). “E' uno sguardo su Dio solo, un grande fuoco d'amore. L'anima allora sprofonda e s'innalza nella carità e tratta con Dio come con il proprio Padre, in una tenerezza specialissima di pietà” [San Giovanni Cassiano, Conlatio 9, 18, 1: PL 49, 788]. “Padre nostro: questo nome suscita in noi, contemporaneamente, l'amore, il fervore nella preghiera, […] ed anche la speranza di ottenere ciò che stiamo per chiedere […]. Che cosa infatti può Dio negare alla preghiera dei suoi figli, dal momento che ha loro concesso, prima di tutto, di essere suoi figli?” [Sant'Agostino, De sermone Domini in monte, 2, 4, 16: PL 34, 1276].

Per la riflessione

(CCC 2784) Questo dono gratuito dell'adozione esige da parte nostra una conversione continua e una vita nuova. Pregare il Padre nostro deve sviluppare in noi due disposizioni fondamentali: il desiderio e la volontà di somigliargli. Creati a sua immagine, per grazia ci è restituita la somiglianza e noi dobbiamo corrispondervi. “Bisogna che, quando chiamiamo Dio “Padre nostro”, ci ricordiamo del dovere di comportarci come figli di Dio” [San Cipriano di Cartagine, De dominica Oratione, 11: PL 4, 543]. “Non potete chiamare vostro Padre il Dio di ogni bontà, se conservate un cuore crudele e disumano; in tal caso, infatti, non avete più in voi l'impronta della bontà del Padre celeste” [San Giovanni Crisostomo, De angusta porta et in Orationem dominicam, 2: PG 51, 44]. “E' necessario contemplare incessantemente la bellezza del Padre e impregnarne l'anima” [San Gregorio di Nissa, Homiliae in Orationem dominicam, 2: PG 44, 1148]. [FINE]


(Prossima domanda: Perché diciamo Padre «Nostro»?)

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