584. Perché diciamo Padre «Nostro»? (I parte)


584. Perché diciamo Padre «Nostro»? (I parte)

(Comp 584) «Nostro» esprime una relazione totalmente nuova con Dio. Quando preghiamo il Padre, lo adoriamo e lo glorifichiamo con il Figlio e lo Spirito. Siamo in Cristo il «suo» Popolo, e lui è il «nostro» Dio, da ora e per l'eternità. Diciamo, infatti, Padre «nostro», perché la Chiesa di Cristo è la comunione di una moltitudine di fratelli che hanno «un cuore solo e un'anima sola» (At 4,32).

“In Sintesi”

(CCC 2801) Dicendo Padre “nostro” noi invochiamo la Nuova Alleanza in Gesù Cristo, la comunione con la Santissima Trinità e l'amore divino che, attraverso la Chiesa, abbraccia il mondo intero.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2787) Quando diciamo Padre “nostro” riconosciamo anzitutto che tutte le sue promesse d'amore annunziate dai profeti sono compiute nella Nuova ed eterna Alleanza nel suo Cristo: noi siamo diventati il “suo” popolo ed egli è ormai il “nostro” Dio. Questa nuova relazione è un'appartenenza reciproca donata gratuitamente: è con l'amore e la fedeltà [Os 2,21-22; 6,1-6] che dobbiamo rispondere alla “grazia” e alla “verità” che ci sono date in Gesù Cristo [Gv 1,17].

Per la riflessione

(CCC 2786) Padre “nostro” è riferito a Dio. L'aggettivo, per quel che ci riguarda, non esprime un possesso, ma una relazione con Dio totalmente nuova. (CCC 2788) Poiché la Preghiera del Signore è quella del suo popolo negli “ultimi tempi”, questo “nostro” esprime anche la nostra speranza nell'ultima promessa di Dio: nella nuova Gerusalemme egli dirà del vincitore: “Io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio” (Ap 21,7). [CONTINUA]


(Continua la domanda: Perché diciamo Padre «Nostro»?)

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